NOVELLARA (Reggio Emilia) – Cinque le richieste di costituzione di parte civile, tutte ammesse. Tra loro, il fratello di Saman e l’Unione delle comunità islamiche.
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Elena Carletti, sindaco di Novellara: “Lo facciamo per Saman e per altri ragazzi e ragazze che possono trovarsi nella stessa situazione”.
Barbara Iannucelli, associazione Penelope Emilia Romagna: “Di solito sono i genitori a vivere il ‘tempo sospeso’; pensare che qui proprio i genitori siano gli artefici è la cosa che ci fa più inorridire”.
Chi rappresenta il territorio, chi lavora per far sentire la voce delle persone scomparse. Il Comune di Novellara, col sindaco Elena Carletti affiancato dall’avvocato Nicola Termanini, e l’Unione dei comuni della Bassa reggiana, si sono costituiti parte civile, così come l’avvocato Barbara Iannuccelli, portavoce dell’associazione Penelope per l’Emilia-Romagna. Ma non solo loro. Ha preso una posizione forte il fratello di Saman, oggi 17enne, che quindi sarà parte civile oltre che teste per l’accusa, visto che è stato lui a incolpare lo zio dell’omicidio della sorella. “Ha già dato il suo contributo con coraggio e lo darà ancora nel processo”, ribadisce il suo avvocato Valeria Miari.
E poi la decisione dell’Unione delle Comunità Islamiche in Italia: “Ci costituiamo a favore dei diritti e contro gli integralismi”. “Non abbiamo mai avuto un caso di questa portata: una vicenda tribale”, sottolinea l’avvocato Riziero Angeletti.
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