SAN MARTINO IN RIO (Reggio Emilia) – La madre di Marco Eletti, Sabrina Guidetti, ritratta assopita sul divano. Il fermo immagine, appartiene a un video trovato nel cellulare del marito. E’ uno dei reperti illustrati dal maresciallo Carlo Federico Aschettino, tra i primi inquirenti sulla scena del delitto consumato in via Magnanini a San Martino in Rio, il 24 aprile 2021. Un filmato girato alle 13.50 del giorno dell’omicidio di Paolo Eletti e del tentato omicidio di sua moglie.
In aula l’investigatore ha illustrato il contenuto dei dispositivi sequestrati al figlio della coppia. A partire dai messaggi, sia testuali che vocali, che proverebbero come il 35enne cercasse informazioni inerenti agli effetti di particolari sostanze sintetiche. Ne aveva discusso con una collega di lavoro, perito chimico, chiedendole anche consigli su come realizzarne alcune. Una consulenza che aveva giustificato facendo riferimento a un romanzo che aveva in mente di scrivere. E risalgono al 20 novembre 2020, i primi approfondimenti su questa materia, tramite il web, svolti dal grafico appassionato di scrittura. Una data che configurerebbe la premeditazione del gesto criminale. Tredici giorni prima del quale Marco cerca su Google se esistano dosi letali di vitamina D, integratore che la madre era solita assumere. Esanime, viene trovata in quel pomeriggio di sangue nella cucina della sua abitazione, sotto l’effetto di droghe, somministrate in quantità tali che, senza il salvataggio dei sanitari tramite antidoto, avrebbero comportato la morte della donna. L’aggettivo è del medico legale del policlinico di Modena, Vittorio Gatto, cui si devono le prime analisi svolte su Sabrina Guidetti. Diverse le tipologie di benzodiazepine riscontrate nel sangue. Molecole non presenti in commercio e non utilizzate in ambito medico. Con una caratteristica in comune, oltre a quella del reperimento tramite via illecite: il loro tempo prolungato di azione e di permanenza nell’organismo.
Lo stesso specialista ha indicato la fascia oraria del decesso di Paolo Eletti, avvenuto tra mezzogiorno e le 16. Cinque i colpi di martello ricevuti dal 58enne alla testa, il primo sferrato con particolare violenza, tale verosimilmente da stordire la vittima facendola cadere a terra. Quanto al taglio riscontrato sul polso dell’uomo, ha escluso che sia stato autoinferto, poiché non irrorato da sangue. Tra i testimoni ascoltati anche due veterinari e un medico di base i cui timbri e le cui carte intestate erano stati riprodotti dall’imputato al fine di stampare ricette contraffatte.
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