CADELBOSCO SOPRA (Reggio Emilia) – “E’ stato un incidente, il mio assistito è molto dispiaciuto”. E’ questa la tesi della difesa di Dante Sestito, in carcere da sabato con l’accusa di aver ucciso l’ex dipendente Salvatore Silipo all’interno dell’officina Dante Gomme di Cadelbosco Sopra. All’uscita dal carcere, dove si è svolta l’udienza di convalida dell’arresto, abbiamo incontrato l’avvocato del 70enne.
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E’ durata meno di un’ora l’udienza di convalida dell’arresto di Dante Sestito, anche perché il 70enne si è avvalso della facoltà di non rispondere. Poche ma significative parole dal suo avvocato Luigi Colacino, significative rispetto alla linea della difesa: “L’ho trovato provato, gli dispiace tantissimo di questa disgrazia, posso solo dire che è stato un incidente: nessun dolo diretto, colpo probabilmente partito per sbaglio… il luogo e il contesto dicono che non possa essere stata un’esecuzione“.
In pieno giorno, all’interno di un’officina e davanti a testimoni: per la difesa di Sestito è inconcepibile ideare un’esecuzione in questi termini: “L’ipotesi è che ci fosse in animo di minacciarlo”. E sul presunto movente, l’ammanco di pneumatici? “C’è qualcosa alla base della lite sì, non sappiamo ammanco di cosa”.
La difesa di Dante Sestito ha preso parte, delegando un consulente, all’autopsia sul corpo di Salvatore Silipo, avvenuta a Modena. Fin da subito nessun dubbio sul fatto che il 29enne sia stato raggiunto da un solo colpo di pistola, sparato, sembra lateralmente, tra nuca e collo.
Intanto Sestito rimane in carcere. “Penseremo adesso se ricorrere al Riesame”, chiosa Colacino.
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