CADELBOSCO SOPRA (Reggio Emilia) – Abitava nel paese dei cento violini Salvatore Silipo, a Santa Vittoria di Gualtieri. Nel quartiere, sorto negli anni ’90, che porta il nome di quella leggenda legata a musicisti braccianti.
La maggior parte delle famiglie qui residenti è di origine calabrese. In un condominio, con alle spalle un parco, il 29enne viveva assieme alla compagna. Era padre un bimbo di due anni e una bimba nata poco più di un mese fa. Tantissimi i conoscenti, gli amici e i parenti che hanno fatto visita alla giovane donna rimasta sola coi due figli. Davanti a casa, un capannello di persone che chiedono di restare fuori dall’obiettivo: “E’ un dispiacere, non vogliamo essere malvagi. Andate via per favore”.
Prima di fare il gommista presso Dante Gomme, Salvatore aveva svolto lo stesso mestiere in un’officina di Gualtieri. L’amministrazione comunale, nei prossimi giorni, valuterà se madre e piccoli necessitino di un aiuto ulteriore rispetto a quello della rete famigliare. Il sindaco Bergamini parteciperà poi, sabato 30 ottobre, alla fiaccolata che si snoderà tra le vie di Cadelbosco promossa dal Comune per dire “no alla violenza”.
Una violenza, quella che si è consumata, che in diversi evitano del tutto di commentare. L’episodio a Cadelbosco ha riportato alla mente altre vicende, come gli spari esplosi nel febbraio 2019 ai danni della pizzeria La Perla come atto intimidatorio con finalità estorsiva. Nomi di cittadini di Cadelbosco Sopra risultano poi nei processi Aemilia e Grimilde.
Reggio Emilia Cadelbosco Sopra omicidio Cadelbosco omicidio Salvatore Silipo