BIBBIANO (Reggio Emilia) – Il dolore dei familiari e dell’intera comunità albanese per l’assassinio di Ilirjan Minaj è ancora fortissimo; la speranza è stata affidata al post su Instagram di Giulia, la figlia 19enne, subito sommersa dall’affetto dei compagni del Liceo Moro, in cui si chiede giustizia per il barbaro omicidio di “un uomo senza alcuna colpa”.
La ricostruzione di quanto accaduto sabato sera sul pianerottolo al secondo piano del condominio di via Fratelli Corradini 6 è affidata alle indagini dei carabinieri; dal canto suo, Riccardo Stefani, il 41enne che con due fendenti ha ucciso il muratore albanese di 61 anni, nelle dichiarazioni spontanee rilasciate al momento dell’arresto ha detto di aver agito per legittima difesa, colpendo Minaj dallo squarcio che si era aperto nella porta di casa.
I tanti schizzi di sangue presenti sulle scale condominiali e sul pianerottolo del secondo piano, però, non sembrerebbero collimare con questa verità, ma solo le analisi degli esperti e l’autopsia affidata all’Istituto di medicina legale di Modena potranno consentire di ricostruire l’assassinio. Per ora l’avvocato Stefano Germini, dello studio legale HB & Partners, che insieme al collega Helmut Bartolini difende il 41enne piemontese che dallo scorso ottobre viveva con la madre a Bibbiano, dopo un primo incontro in carcere con il suo assistito preferisce non rilasciare dichiarazioni, almeno sino all’interrogatorio di garanzia che con ogni probabilità si svolgerà domani ma che al momento non è stato ancora fissato.
A pesare sulla posizione di Stefani una storia difficile, ma anche le denunce per violenze domestiche presentate e poi ritirate dalla madre che ha cercato in ogni modo di recuperare il figlio dai vizi che ne hanno segnato l’esistenza. “Dal suo arrivo a Bibbiano – hanno denunciato ieri i vicini di casa sconvolti dall’accaduto – la nostra vita era diventata un incubo per le continue minacce e richieste di soldi. E c’era chi aveva paura a uscire di casa”. Stefani era conosciuto dai carabinieri che lo avevano fermato nell’ottobre del 2023 per aver imbrattato con la scritta “morti di fame” la locale sede del Credem; si ritiene che possa essere stato lui a vandalizzare la sede della Cgil e la rotatoria in centro a Bibbiano.
Servizio Tg di Alessio Fontanesi
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