REGGIO EMILIA – E’ rimasto in silenzio davanti al giudice per le indagini preliminari Riccardo Stefani. Difeso dagli avvocati Stefano Germini e Helmut Bartolini, ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il 41enne è accusato di omicidio volontario, reato aggravato da due circostanze: l’uso dell’arma e i futili motivi. Con un coltello da cucina, di 13 centimetri di lama, ha colpito a morte il vicino di casa, Ilirjan Minaj, di 61 anni, artigiano pavimentista. L’efferato delitto venerdì intorno alle 23, a Bibbiano, all’interno di un condominio, in via Fratelli Corradini.
Inizialmente, l’interrogatorio di garanzia era stato fissato alle 9.30 in tribunale a Reggio Emilia dove si è recata la madre per assistere all’udienza. Colto da un pesante malessere, l’indagato non è stato in grado di spostarsi dal carcere dove si è così dovuto svolgere l’incontro davanti al Gip Silvia Guareschi. Il 41enne autore del gesto efferato pare sia stato colto da sintomi riconducibili all’assunzione di qualche farmaco.
L’uomo soffre di dipendenza da alcol e droga ed è seguito dal Sert e dal centro di salute mentale di Montecchio. Affetto da problemi psichici, era in attesa di un posto all’interno di una comunità di recupero. Il suo arresto, così come la misura detentiva in carcere, sono stati confermati.
Diversi gli interrogativi che le indagini sono chiamate a chiarire, a partire dal movente. Da ricostruire del tutto c’è anche la dinamica. Dirimente potrebbe rivelarsi l’esame autoptico che domani, presso l’Istituto di Medicina legale di Modena, si svolgerà sul corpo della vittima. Il riscontro darà indicazioni sulla modalità con cui è stato ucciso Ilirjan Minaj. Al momento, pare sia stato letale un unico colpo inferto al torace. Tra i dettagli da chiarire, anche se l’accoltellamento sia arrivato attraverso uno squarcio nella porta, danneggiata durante la fase più accesa della lite che fa da sfondo al delitto.
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