REGGIO EMILIA – Diventa definitiva la condanna all’ergastolo per Nicolino Grande Aracri nell’ambito del processo sull’inchiesta “scacco matto” riferita a una serie di omicidi che insanguinarono la Calabria tra il 1999 e il 2000.
Lo ha deciso la Cassazione, che ha confermato quanto stabilito nel luglio 2019 dalla Corte di assise di appello di Catanzaro, sentenziando il carcere a vita e l’isolamento diurno per 18 mesi nei confronti del 62enne boss dell’omonima cosca di Cutro, radicata anche nel Reggiano. Grande Aracri è considerato il mandante di quattro omicidi.
Il boss era già stato condannato in via definitiva all’ergastolo nel processo “Kyterion” a Catanzaro per l’omicidio nel 2004 del boss rivale Antonio Dragone. Altra condanna all’ergastolo, ma in primo grado, a Reggio Emilia, lo scorso ottobre perché ritenuto il mandante dell’omicidio del 1992 di Giuseppe Ruggiero a Brescello.
Grande Aracri ha recentemente manifestato l’intenzione di collaborare con la giustizia: una posizione al momento in fase di valutazione da parte del procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri.
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