REGGIO EMILIA – L’educazione ha varcato le porte di asili e scuole con il progetto della Fondazione Reggio Children “Face – Farsi comunità educanti”.
Nella nostra città, ad esempio, la “cucina di quartiere” a Regina Pacis è andata a casa delle famiglie con bambini da 0 a 6 anni. Ma il progetto, nato due anni fa, ha coinvolto anche altre città – Napoli, Palermo e Teramo – e circa 2mila persone e bambini a livello nazionale.
In contesti con difficoltà diverse, economiche e sociali, sono state promosse attività extra scolastiche rivolte alle famiglie con bambini da 0 a 6 anni, che sono riuscite a dare vita a piccole ma solide comunità. Dalle attività rivolte ai bambini piccolissimi, come il massaggio infantile, incontri con i suoni e la musica, conoscenza del mondo della natura, a quelle rivolte ai più grandicelli, come la narrazione, la conoscenza del cibo e dell’alimentazione, le sperimentazioni con il digitale, la danza. Tutto per conoscersi meglio, superare paure, esplorare attraversando tutti i linguaggi.
“Ringrazio tutti coloro che si sono prodigati, perché il significato di ‘farsi comunità educanti’ si arricchisse anche in una fase così difficile per il nostro Paese”, ha detto Carla Rinaldi, presidente della Fondazione Reggio Children. Durante il lockdown, questi legami hanno retto e le attività sono continuate trasformandosi, diventando occasioni di ulteriore confronto. Ora ci si sta preparando ad affrontare l’autunno con nuove proposte. “La ricchezza educativa non è quantità ma qualità, con iniziative che oltre alla scuola coinvolgono le famiglie, le istituzioni e la società civile”, ha aggiunto la Rinaldi.
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