REGGIO EMILIA – Dopo 7 anni passati a braccetto con Grissin Bon, per Pallacanestro Reggiana oggi è il primo giorno senza il marchio che ha accompagnato il club biancorosso attraverso i successi più importanti dei suoi 40 e passa anni di storia.
La ricerca del main sponsor parte avendo ben chiari un paio di concetti: che l’eventuale accordo, da trovare con aziende locali ma anche eventualmente al di fuori dei confini provinciali e, volendo, pure regionali, debba avere durata pluriennale; che il nuovo board non è disposto a “svendere” il proprio marchio e ha messo in preventivo anche un’eventuale stagione senza sponsor principale sulle canotte.
Vero è che il main sponsor debba portare la liquidità per affrontare il mercato, ma in questo momento – a quanto filtra – la società non ha assolutamente fretta di firmare giocatori. In questa estate molto particolare, per via dell’emergenza Coronavirus, la parola chiave in via Martiri della Bettola, ripetuta quasi come un mantra, è “pazienza”. La novità, semmai, è data dal tipo di organico scelto: sarà certamente un 6+6 dal momento che ci si è resi conto che il massimo premio agganciabile, con i 5 italiani, è di circa 40mila euro e, dunque, il gioco non vale più la candela. Inoltre, la qualità degli italiani nel 5+5 è giocoforza più alta di quella del 6+6, che invece consente alla società di mettersi alla finestra e attendere le giuste condizioni.
Ultimo ma non ultimo, la questione palazzetto: entro una decina di giorni arriverà l’ufficialità della prossima stagione alla Unipol Arena. C’è accordo totale su tutto, sia con la società che gestisce la struttura di Casalecchio sia con il Comune di Reggio, che inizierebbe così l’ultimo stralcio di lavori nel PalaBigi a partire dal prossimo marzo. Quello che manca, a oggi, è qualche passaggio istituzionale che in ogni caso non mette nulla in discussione.
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