REGGIO EMILIA – Sedici milioni di euro in questi anni sono arrivati a Reggio a sostegno delle misure urgenti resesi necessarie per affrontare la pandemia ed eventuali contesti futuri analoghi, 16 milioni sono stati spesi. Gli interventi finali sono stati inaugurati nelle ultime ore: si tratta del termine della riorganizzazione degli spazi del pronto soccorso di Reggio, che permetterà di isolare e mantenere da subito separati i flussi di pazienti, e di 9 posti letto aggiunti nel settore di assistenza semi-intensiva della pneumologia, che portano il totale a 15 posti. “Sono a moduli di tre letti, così da darci flessibilità di utilizzo e inc aso di nuove pandemie abbiamo la possibilità di isolare i pazienti”, spiega il direttore di Pneumologia Nicola Facciolongo.
Pronto soccorso preso d’assalto, poco filtro sul territorio e aggressioni: “Dateci risposte”. VIDEO
E’ stata inaugurata anche la Cot di Reggio, una Centrale operativa territoriale aperta da giugno nella sede dell’ex Diagnosi e cura e attivata grazie a fondi Pnrr: una centrale di controllo che non ha accesso aperto al pubblico; è uno strumento interno alla rete dei sanitari il cui personale, partendo dai bisogni del paziente, predispone le risposte più appropriate, in costante collegamento con il medico di riferimento, territoriale o ospedaliero. “Dobbiamo integrare la rete ospedaliera con il territorio. Le esigenze della popolazione sono cambiate, tanti anziani vivono soli. La gestione deve essere territoriale”, sottolinea il sindaco Marco Massari.
Non basta difendere quello che abbiamo, anche di buono. Ddobbiamo giocare in attacco e migliorare il sistema per valorizzare il personale anche dal punto di vista remunerativo e offrire un servizio più puntuale”, aggiunge il presidente della Provincia Giorgio Zanni.
“La cura del nostro personale, la formazione, la motivazione e la tutela sono argomenti per noi molto importanti”, il pensiero della direttrice generale dell’Ausl Cristina Marchesi.
Tutti gli interventi
Centrale operativa territoriale (COT)
La Centrale Operativa Territoriale (COT) coordina la presa in carico della persona e raccorda servizi e professionisti, con l’obiettivo di assicurare continuità, accessibilità e integrazione dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria (DM n.77/2022).
La COT si interfaccia con servizi che hanno funzioni interdipendenti, distinte e specifiche con l’obiettivo di:
- coordinare la presa in carico della persona tra setting assistenziali diversi: ammissione/dimissione nelle strutture ospedaliere, ammissione/dimissione trattamento temporaneo e/o definitivo residenziale, ammissione/dimissione nelle strutture di ricovero intermedie o dimissione domiciliare;
- coordinare/ottimizzare gli interventi, attivando soggetti e risorse della rete assistenziale;
- tracciare e monitorare passaggi tra luoghi di cura o tra livelli clinico-assistenziali;
- supportare i professionisti della rete assistenziale – medici e pediatri di famiglia, medici di continuità assistenziale – in attività e servizi distrettuali.
La COT di Reggio Emilia conta su un’équipe di professionisti dedicata, operativa in ogni giorno della settimana: 12 ore da lunedì a venerdì, 6 ore il sabato e la domenica.
Il progetto rientra fra gli interventi previsti dal PNRR nell’ambito di “Casa come primo luogo di cura e Telemedicina” ed è completamente finanziata dall’Unione Europea con il fondo Next Generation EU. Il quadro economico dell’intervento ammonta ad € 331.498.
Settore di assistenza semi-intensiva pneumologica
L’intervento ha visto ampliare il settore di Terapia semi-intensiva Respiratoria (UTSIR) all’interno della Struttura Complessa di Pneumologia.
Nata circa 20 anni fa, l’unità accoglie pazienti che presentano insufficienza respiratoria acuta d’organo curandoli grazie all’ausilio della ventilazione meccanica non invasiva, con risultati incoraggianti in termini di miglioramento clinico e diminuzione della mortalità.
Nel corso del periodo pandemico la UTSIR si è rivelata di fondamentale supporto ai pazienti con forme gravi di Covid, vedendo passare i posti letto da 4 a 6 già nel 2020.
L’intervento che viene presentato consiste nella conversione di ulteriori 9 posti letto della degenza ordinaria pneumologica che portano a 15 la capienza dell’UTSIR, in adempimento a quanto indicato dal DL n.34/2020 (“Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”), poi confluito nei fondi PNRR.
Sono tre le stanze di degenza con tre letti ciascuna attrezzati per il monitoraggio centralizzato dei parametri vitali, la ventilazione non invasiva e le specifiche ambientali per ricambio d’aria e pressione negativa.
La nuova configurazione amplia la flessibilità organizzativa sulla base alla gravità clinica ed epidemiologica dei casi, oltre che l’isolamento in caso di malattie ad alta infettività.
Insieme ai cambiamenti logistici prosegue la formazione del personale medico infermieristico e del personale di supporto, rendendo l’unità una delle più avanzate a livello nazionale, con una media di 200 pazienti all’anno, e con il risultato auspicato di minore sovraccarico di reparti a maggiore intensività quali la Rianimazione.
Per il reparto di Pneumologia, il quadro economico dell’intero intervento ammonta ad € 3.561.083, di cui € 1.904.257,03 per i soli lavori. L’importo è in parte finanziato dal PNRR, in parte da erogazioni liberali di Enel Cuore (€ 300.000), cittadini, aziende, associazioni (€ 100.000).
Pronto soccorso: ampliamento e riorganizzazione degli spazi
La creazione di due nuove aree rispettivamente dedicate alla fascia di età adulta e a quella pediatrica ha risposto alle indicazioni del Piano di Riorganizzazione della Rete Ospedaliera in emergenza Covid-19 (art.2 D.L. 19 maggio 2020 n.34).
A partire dall’ingresso esistente (camera calda), è stato creato un corridoio di accesso diretto a ciascuna area, con possibilità di renderla indipendente sulla base delle necessità di isolamento.
Il nuovo assetto favorisce la gestione efficace e sicura dell’accoglienza ai pazienti in caso di rinnovata emergenza epidemica; in piena integrazione con la struttura esistente, consente la rimodulazione degli ambulatori e offre migliore funzionalità organizzativa sotto il profilo della presa in carico tempestiva e del contenimento del tempo di attesa.
È stata ripristinata, inoltre, l’area di rapida valutazione, cosiddetta “RAZ”, per pazienti che giungano in modo autonomo (non barellati) e potenziata l’area di media intensità, in considerazione dell’aumento di casi complessi di fragilità, espressione della crescita dell’età media della popolazione.
Sul fronte esterno è stata rivista e migliorata la viabilità pedonale di accesso e di transito nell’area di emergenza-urgenza.
L’investimento ammonta a € 2.840.000, comprese le tecnologie, finanziato al 100% con fondi statali di cui al piano di riorganizzazione della rete covid poi confluiti nel PNRR come progetti in essere.