REGGIO EMILIA – I dati Istat sull’andamento dell’edilizia residenziale, di cui TG Reggio vi ha dato conto nei giorni scorsi, confermano una situazione del mercato delle costruzioni ormai consolidata: dopo la vorticosa crescita del passato, culminata nel 2004 con la costruzione di 5.722 appartamenti in dodici mesi, il settore ha imboccato la china discendente. La produzione edilizia è rimasta assai elevata ancora per 3-4 anni. Poi, a partire dal 2012, si è attestata fra i 200 e i 300 nuovi appartamenti all’anno su scala provinciale. E tale è rimasta fino ad oggi, permettendo di riassorbire l’eccesso di offerta che si era determinato.
In parte diverso è stato l’andamento dell’edilizia non residenziale, perchè il boom degli anni Novanta e dei primi anni Duemila è stato in larghissima parte boom di palazzine, villette e maisonette. Nel 2020 i nuovi fabbricati non residenziali costruiti in provincia di Reggio sono stati 102, per una superficie totale di 170mila metri quadrati. Dati leggermente inferiori a quelli del 2019, che collocano la nostra provincia al terzo posto in regione dietro Bologna e Modena e davanti a Piacenza e Parma.
Dal 2010 ad oggi la superficie di capannoni, attività commerciali e uffici di nuova costruzione non ha mai superato i 200mila metri quadrati all’anno, con valori inferiori ai 100mila fra il 2013 e il 2016. Nelle altre province emiliane la crescita è stata più intensa. Non solo a Modena e Bologna, quelle in cui si è costruito di più dal 2013 a oggi, ma anche a Piacenza, dove si è sviluppato un importante polo della logistica.
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