REGGIO EMILIA – Sala del Tricolore, come da tradizione, ha fatto da cornice a un momento di profonda inclusione durante i festeggiamenti per la bandiera: il conferimento della cittadinanza italiana a due donne, una marocchina e l’altra bangladese. Introdotto dalla collega Manuela Catellani, il sindaco Marco Massari ha fatto gli onori di casa, ricordando poi quali sono i valori su cui si fonda e si è sempre fondato il nostro vessillo. “Abbiamo voluto dare un significato di coesione, inclusione e partecipazione – le parole del primo cittadino – e il messaggio è uscito chiaro e forte. La bandiera ha un significato e va riempita di contenuti. Come il presidente Mattarella ha detto che la speranza siamo noi e non dobbiamo restare a guardare, io dico che la bandiera siamo noi, le nostre scelte, il nostro impegno”.
Copie della Costituzione e della bandiera italiana sono quindi state consegnate alle delegazioni di studenti delle scuole secondarie di primo grado Manzoni e Aosta, presenti stamane in Comune, in rappresentanza di tutti gli istituti reggiani. Hanno invece funto da raccordo tra i concetti di inclusione e senso di appartenenza le parole pronunciate dall’assessora alle Politiche educative, Marwa Mahmoud, che ha parlato di “Ius soli” e di sportivi di seconda generazione. “Serve una legge, perché quella che esiste e del ’92 ed è anacronistica – ha detto – Ce lo dicono Sanremo, le Olimpiadi, i ragazzi che abbiamo ascoltato oggi al Valli. Oggi, in Italia, ci sono un milione di persone ancora senza cittadinanza seppure siano nati e cresciuti qui e abbiano studiato tra i banchi di scuola. A Reggio il 25% della popolazione è ormai di origine straniera, per cui ci rappresentano a pieno titolo”.
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