REGGIO EMILIA – “Siamo arrivati alla conclusione dell’iter. I Comuni hanno dato la disponibilità a prendersi in carico i beni, l’Agenzia ad assegnarli”. Così il prefetto Cocciufa. Trenta beni confiscati alla criminalità organizzata in provincia di Reggio destinati ai Comuni del territorio. La maggior parte di essi si trova nel Comune di Brescello, ben 17, 6 nel comune capoluogo, 2 a Montecchio, 2 a Cadelbosco Sopra, 2 a Vezzano, uno a Bibbiano. Valore complessivo di 1.376.781 Euro. Dieci sono appartamenti in condomini, 9 sono garage, ma ci sono anche 3 terreni, 4 fabbricati rurali, magazzino, un fabbricato industriale, un magazzino. Si tratta di beni che erano di proprietà di condannati nel processo Aemilia.
Altri 32 beni sono invece situati sul territorio parmense ed in particolare il comune di Sorbolo-Mezzani.
Il passo importante è stato definito in Prefettura nel corso di una Conferenza dei Servizi convocata dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni confiscati alla Mafia a cui ha preso parte il sottosegretario del Ministero dell’Interno Wanda Ferro.
Gli immobili acquisiti dai Comuni saranno destinati, secondo quanto previsto dal Codice Antimafia, per finalità istituzionali o sociali.
Il progetto è di mettere a disposizione questi immobili per alloggi per le forze dell’ordine o per famiglia in condizioni di fragilità.
Reggio Emilia 'ndrangheta mafia beni confiscatiBeni confiscati alla ‘Ndrangheta: “Lo Stato non si gira dell’altra parte”. VIDEO