REGGIO EMILIA – E’ avvenuta stamani l’entrata in possesso (il passaggio formale e concreto attraverso il quale l’ente espropriante entra in possesso dei un bene) da parte del Comune di Reggio dell’area di viale 4 Novembre che, una volta demolito il vecchio edificio della Enocianina, ospiterà la nuova sede del Comando di Polizia locale. Si tratta di un passaggio tecnico importante, che consente ora di procedere all’avvio dei lavori del nuovo Comando, dato che anche le operazioni di gara per l’assegnazione delle opere sono state espletate.
L’entrata in possesso avviene dopo un contenzioso amministrativo, che ha visto sette pronunciamenti tutti favorevoli al Comune, sia da parte del Tar sia del Consiglio di Stato, con ordinanze o sentenze. Nelle diverse azioni legali, tra la fine del 2019 e il luglio 2022, la precedente proprietà dell’immobile, contraria all’esproprio dell’area e dei beni immobili insistenti sulla stessa, aveva impugnato l’approvazione e l’adozione del Programma di riqualificazione urbana (Pru) del Comune, il progetto definitivo della nuova sede della Polizia locale e, per tre volte, il decreto di esproprio. I ricorsi sono stati respinti o ne è stata dichiarata l’improcedibilità.
Il Comune poteva avvalersi dell’entrata in possesso già lo scorso maggio, poiché ne aveva titolo, tuttavia ha acconsentito a una proroga, prevedendo il 29 luglio successivo quale data da cui esercitare il possesso, per consentire alla precedente proprietà di espletare le diverse azioni necessarie a liberare completamente gli spazi.
Date le ulteriori istanze sollevate, è stata concessa successivamente una proroga fino al 30 settembre scorso; si è infine atteso l’esito di un ulteriore ricorso, respinto a sua volta, il 12 ottobre.
E’ stata quindi prevista per oggi, 27 ottobre, la liberazione degli spazi di via 4 Novembre con una deroga – sulla base di atto scritto e firmato dalle parti – fino alla metà del dicembre prossimo per il completo svuotamento dell’immobile.
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Nel tardo pomeriggio ha fatto sentire la sua voce anche la famiglia Fornaciari, tramite l’avvocato Raffaella Pellini. “I miei clienti oggi hanno dovuto abbandonare la casa dove vivevano da sempre (fin dal 1946)”.
E ancora: “Se è pur vero che vi è un provvedimento di espropriazione per pubblica utilità da parte del Comune si sottolinea che i presupposti effettuati, nella istruttoria dal Comune di Reggio Emilia (alla base del provvedimento di espropriazione per pubblica utilità) era che l’immobile fosse disabitato ed in stato di abbandono.
Il certificato di residenza della famiglia Fornaciari e lo stato di famiglia, rilasciato dallo stesso Comune di Reggio Emilia (che, solitamente, accerta a mezzo della Polizia Municipale la rispondenza della effettività tra il certificato di residenza e occupazione dell’immobile), attesta che in quell’immobile la famiglia ci abitava (sino ad oggi…), oltre alla dimostrazione di tutte le utenze che fanno riferimento all’abitazione.
Ciò significa che se pure i provvedimenti – avallati anche dalla magistratura – vanno rispettati, questi provvedimenti sono ancora “sub iudice” e vi è anche una indagine in sede penale da parte della Procura di Reggio Emilia, su alcune questioni strettamente collegate alla predetta espropriazione”.
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