Nuoto, qualificazione sofferta per Paltrinieri alla finale mondiale dei 1500 stile libero

BUDAPEST – La qualificazione, ovvero l’obiettivo importante, c’è. Ma è il modo in cui è stata centrata che preoccupa e non poco. Gregorio Paltrinieri va in finale nei 1500 stile libero ai Mondiali di nuoto di Budapest, ma lo fa col settimo tempo delle batterie, il penultimo utile per centrare la gara che assegna le medaglie. E lo fa soprattutto con una batteria a due facce: incoraggiante la prima, in cui il carpigiano prende anche il comando e soprattutto risponde bracciata su bracciata alla progressione del campione olimpico della distanza, l’americano Bobby Finke. Preoccupante invece la seconda parte, in cui al contrario Paltrinieri si stacca nettamente dal leader e viene risucchiato anche dalla rimonta del tedesco Lukas Maertens. Un finale in affanno, in cui il carpigiano è costretto a pescare dal serbatoio ogni goccia residua di energia per non finire clamorosamente fuori dai primi otto tempi. La qualificazione arriva, certo, ma a costo di grande fatica, con un Paltrinieri ancora scosso dal quarto posto di martedì negli 800 e ora inevitabilmente preoccupato dai riscontri in vasca, dopo una preparazione che era parsa accurata, mirata, meticolosa ma che per ora non sta dando i risultati sperati. Merito della crescita di una concorrenza sempre più agguerrita e qualificata, ovviamente, con Finke, Romanchuk e Wellbrock in condizione brillantissima e al momento apparentemente fuori portata. Ma i dubbi sulle possibilità di gestione del doppio impegno tra gare in vasca e gare in acque libere si fanno ogni giorno più pressanti. Come al solito severo ma lucido nell’analisi post gara Paltrinieri: “E’ stata una gara sottotono – l’ammissione del campione olimpico di Rio 2016 – così non posso nuotare. Domani sarà un’altra gara – auspica Paltrinieri – ma devo ritrovare la mentalità giusta. Gli avversari crescono, hanno tutti una parte finale di gara impressionante, ma voglio giocarmi le mie carte in finale. Sono ancora scottato dagli 800 metri, dove potevo nuotare meglio. Vediamo che succede”. Si prospetta una finale in salita per Gregorio.