GUASTALLA (Reggio Emilia) – Rimane sotto sequestro il camion utilizzato ieri per rifornire di prodotti chimici il centro sportivo “Le piscine”, teatro dell’incidente avvenuto ieri mattina alle 7.45. Un fascicolo conoscitivo è stato aperto dalla procura, per consentire tutti gli accertamenti possibili sulla dinamica dell’accaduto.
Dai test sulla qualità dell’aria eseguiti dall’Arpae a distanza di quasi un’ora dalla reazione che ha sviluppato la nube tossica, è emersa la presenza di una concentrazione elevata di cloro gassoso. Episodi di questo tipo non sono così infrequenti, spiega la Società Italiana di Medicina Ambientale, realtà che svolge ricerca e formazione sulle interazioni tra l’ambiente e la salute.
L’addetto dell’azienda che stava rifornendo la piscina e stava riempiendo una cisterna è stato tra le prime persone a essere visitato sul posto dagli operatori del 118. Attraverso un tubo stava versando acido solforico. La sostanza serve per abbassare il Ph dell’acqua, inavvertitamente è entrata in contatto con una soluzione acquosa contenente ipoclorito di sodio, che di fatto è un disinfettante. La reazione è stata istantanea e ha generato la nube di vapori di cloro. “Si tratta di nubi di cloro gassoso che, se inalate, anche in pochi minuti, possono provocare reazioni anche pericolose per la nostra salute”. le parole di Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale.
Il ringraziamento dell’Ausl ai professionisti impegnati nell’emergenza
La Direzione aziendale desidera rivolgere un particolare apprezzamento e un sentito ringraziamento a tutti i professionisti dell’Ospedale di Guastalla che in occasione della maxi-emergenza della mattina di ieri, 9 maggio, dovuta alla nube tossica sprigionatasi in prossimità di due istituti di istruzione secondaria, sono immediatamente intervenuti per mettere a disposizione la propria competenza, tanti di loro afferenti a servizi e reparti diversi dall’emergenza-urgenza.
Grazie a un coordinamento di provata efficacia, sul luogo sono prontamente intervenute l’auto medica di Novellara e le infermieristiche di Guastalla e di Poviglio. Nel cortile della scuola è stato allestito un PMA – Posto Medico Avanzato – con la presenza di medici e infermieri a partire già dalle 8:00 e sino alle 11:15.
In poche ore sono stati 78 gli accessi al PS di Guastalla, quasi tutti ragazzi e ragazze tra i 14 e i 19 anni di età, mentre altri 40 sono stati inviati ai PS di Montecchio e Reggio Emilia.
L’emergenza di ieri ha offerto l’opportunità di apprezzare l’incondizionata e spontanea collaborazione di tanti colleghi al di fuori del servizio di Pronto Soccorso, in quel momento chiamato a dare la prima risposta a una situazione che per il sistema, dati i numeri, poteva essere critica.
A fronte dell’afflusso continuo di persone prevenienti dal luogo dell’incidente, si è trattato di un aiuto consistente, a partire dalla fase di triage sino al supporto nella riorganizzazione e gestione dei flussi di pazienti all’interno del PS, al rifornimento di farmaci e materiali, all’ascolto delle persone coinvolte.
Tanti operatori si sono semplicemente messi a disposizione e, pur se alla fine non sono stati impiegati, in quanto le linee di lavoro erano già presidiate, hanno compiuto un gesto di uguale importanza.
Senza l’aiuto di tutti, incluse le equipe dei PS di Montecchio e Reggio Emilia, il bilancio della giornata avrebbe potuto essere diverso.
“Questo è come la sanità pubblica sa rispondere alle emergenze ed è quello che la sanità pubblica sa fare!” ha commentato il Direttore generale dr.ssa Cristina Marchesi.
Sempre nella giornata di ieri sono arrivati anche i ringraziamenti del Prefetto di Reggio Emilia Maria Rita Cocciufa e del Sindaco di Guastalla Camilla Verona.
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