NOVELLARA (Reggio Emilia) – Questa è la storia di un gruppo di amici che 40 anni fa, spinti dalla passione per la corsa, fondarono una squadra di podismo. Si chiamarono “jogging team Paterlini”.
Ogni domenica prendevano parte alle competizioni con tre obiettivi: restare in forma, farsi compagnia e non dimenticare nessuno. E’ così che negli ultimi quattro decenni, il gruppo di amici si è speso per disabili, persone sole che cercavano aiuto e famiglie in difficoltà. Hanno organizzato feste in paese, raccolte fondi e gare podistiche aperte a tutti.
E dato che a stare al mondo si impara da chi è riuscito a superare ingiustizie e sventure, ecco che ogni anno, il jogging team ha organizzato staffette su luoghi della memoria: tra questi Sant’Anna di Stazzema (Lu) per ricordare gli eccidi nazisti sui civili, Longarone per rendere omaggio alle vittime del Vajont, i luoghi dell’Umbria per portare solidarietà ai terremotati.
Oggi, coloro che nel pieno degli anni diedero vita al jogging team, sono pensionati e hanno deciso di sciogliere il gruppo per “evidenti ragioni biologiche”. Il sindaco Elena Carletti ha ringraziato il jogging team Paterlini per tutto il volontariato promosso in quattro decenni. Se ci fosse Guareschi, direbbe che questa è un’altra delle storia che il fiume porta al mare.
Dato che a Novellara il fiume non c’è, questa è una storia che rimane e che suscita una domanda: esistono altri ventenni che con il jogging o qualcos’altro si sentano protagonisti per quanto di ragione, delle sorti dei propri paesi? Non sarà necessario attendere 40 anni per avere una risposta.
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