CORREGGIO (Reggio Emilia) – Ha coinvolto centinaia di scuole italiane la Notte nazionale del liceo classico. Quella di venerdì 4 aprile è stata l’edizione numero undici. Si è svolta anche a Correggio, presso il Liceo Statale “Rinaldo Corso”. Alla serata, che si è svolta dalle 18 fino a mezzanotte, ha collaborato anche il Convitto “Rinaldo Corso”. Il Mediterraneo e i suoi popoli hanno fatto da tema filo conduttore, declinato tramite letture, poesie, concerti, mostre fotografiche, conferenze, spettacoli e degustazioni ispirate alle tradizioni dei paesi bagnati da questo mare.
Il percorso a cura del Convitto “Corso”, dal titolo “Odisseae: omnia migrant”, è stato pensato come un’esperienza immersiva e itinerante tra l’Odissea di Omero e le odissee dei migranti. I partecipanti sono infatti stati introdotti da una nave dipinta nell’aula e poi condotti da un moderno Caronte in alcune delle terre in cui era sbarcato naufrago Odisseo, di ritorno dalla guerra di Troia, che corrispondono anche ai luoghi di partenza, di passaggio, di prigionia, di approdo o anche di arrivo finale dei migranti, oggi.
Il percorso era costituito da sei tappe scandite dai versi dell’Odissea letti dagli studenti dell’indirizzo Alberghiero. Lo spazio angusto, tortuoso, pieno, scandito dai teli colorati, da tende, ha fatto sì che i partecipanti procedessero guidati, ma anche smarriti tra colori, foto e profumi. Gli studenti dell’indirizzo di Enogastronomia e di Sala hanno cucinato, organizzato e abbellito lo spazio, con tovaglie, vassoi e oggetti e presentato i patti e le bevande, mentre gli studenti di Accoglienza turistica hanno preso parte alla realizzazione di piccoli volantini invito. Gli studenti dell’indirizzo Made in Italy si sono occupati delle scenografie. Tra le altre cose hanno realizzato delle ancore con la stampante 3D. L’indirizzo Agrario della ha donato alcune piante per abbellire gli spazi.
Gli studenti del laboratorio di teatro, supervisionati dalla docente, hanno offerto la loro performance artistica vestendo i panni di Caronte, traghettatore di anime, e di Circe, sensuale maga che ha lasciato una Madeleine per associare, come scriveva Proust, il sapore all’esperienza e al ricordo.