REGGIO EMILIA – Cari lavoratori del gruppo Ferrarini, avete votato a larga maggioranza un documento in cui accusate TG Reggio e Reggionline di diffondere notizie non corrette e diffamatorie nei confronti della vostra azienda. Forse non sapete che la nostra redazione non ha mai ricevuto una smentita e neppure una richiesta di rettifica o di precisazione, né da Ferrarini, né da altri. Tutto ciò che abbiamo pubblicato è tratto dalle relazioni dei commissari giudiziali e da documenti ufficiali. Dite che vogliamo gettare discredito sull’azienda per cui lavorate, ma in cuor vostro sapete che non è così.
Se non fosse per TG Reggio, non sapreste perché ad un certo punto della sua storia la vostra azienda è andata in crisi. Non sapreste che, secondo il commissario giudiziale Bruno Bartoli, Ferrarini dal giugno 2016 ha fornito “informazioni fuorvianti” sulla sua situazione economica e patrimoniale. Non sapreste che l’azienda iscrisse a bilancio 20 milioni di liquidità inesistente e occultò a lungo un debito di 19 milioni verso Veneto Banca.
Se non fosse per TG Reggio, non sapreste che, secondo il commissario giudiziale Franco Cadoppi, i bilanci di Vismara erano manipolati fin dal 2007, con l’obiettivo di occultare il flusso di denaro che partiva dall’azienda e andava in Lussemburgo. Non sapreste che i debiti delle società della famiglia Ferrarini verso le aziende operative del gruppo, compresa la vostra, ammontano a 108 milioni di euro e non saranno rimborsati.
Se non fosse per TG Reggio, non sapreste che a partire dal 2012 la vostra azienda ha versato quasi 37 milioni alla vedova di Lauro Ferrarini per acquistare la villa di Rivaltella e ha continuato a pagare acconti anche quando non riusciva più a versare a voi i contributi Inps e le ritenute Irpef. Non sapreste che, secondo il perito incaricato dal Tribunale, quella stessa villa vale 8 milioni. Dite che la notizia del pignoramento di villa Corbelli da parte di Unicredit non è vera: nel video vi mostriamo l’atto di pignoramento e questa è la notifica da parte dell’ufficiale giudiziario.
Ci chiedete di ascoltare la voce dei lavoratori e noi siamo ben felici di farlo: decidete voi dove e quando. A patto che non ci chiediate il silenzio, di far finta che i problemi di Ferrarini siano colpa di Telereggio, a patto che non ci chiediate di rinunciare a fare il nostro lavoro. Ricordate che più voci sono meglio di una voce sola. Sempre.
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