
Emanuele Aldrovandi (foto Luigi De Palma)
REGGIO EMILIA – Emanuele Aldrovandi irrompe sulla scena letteraria con un romanzo d’esordio – sempre che sia possibile definire esordiente uno sceneggiatore e regista teatrale (e non solo) pluripremiato – edito da Einaudi e subito capace di imporsi all’attenzione di critici e addetti ai lavori delle più importanti testate nazionali. “Il nostro grande niente” è un romanzo intimo, che grazie ad una scrittura fluida e immediata, già cinematografica, affronta il tema della morte, dell’assenza, dell’amore e della quotidianità di un rapporto sconvolta di punto in bianco, lasciando al lettore spunti di riflessione profondi e al tempo stesso amari. Viviamo le nostre vite spesso convinti di essere insostituibili nello scacchiere delle relazioni umane. Ma è davvero così? L’analisi di Aldrovandi spiazza, o forse semplicemente ci sbatte in faccia una realtà dura, che per questo motivo facciamo finta di non vedere. Una cosa è certa: di questo romanzo sentiremo parlare ancora. (dav.b.)