VENTASSO (Reggio Emilia) – Il Palaghiaccio di Cerreto Laghi è chiuso da ormai 5 anni. Nonostante l’impegno dell’ente Parco per la messa in funzione della centrale frigorifera, manca il ripristino della effettiva funzionalità della struttura.
“Abbiamo attivato la centrale frigorifera ed è stato un importante intervento – ha spiegato Enrico Rosati, ingegnere – Il sistema di distribuzione alla pista di pattinaggio è stato completamente rinnovato. Si tratta di un impianto moderno ad ammoniaca e dotata di sistemi di recupero, per cui parte del calore verrà recuperato e immesso nell’impianto di riscaldamento”. Fausto Giovanelli, presidente del parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano: “Secondo uno studio del Politecnico di Milano, è una sorta di cattedrale, piazza, teatro della località di Cerreto Laghi interpretata, sempre da questo studio, come un Hub dell’intera riserva della Biosfera. Questo luogo, da stazione sciistica, ha anche una funzione rispetto al territorio e al suo patrimonio naturalistico”.
Dunque, i motori sono funzionanti, i collaudi eseguiti per questo impianto tecnologicamente avanzato e i cui lavori sono stati resi possibili dal finanziamento ottenuto al ministero dell’Ambiente per 700mila euro. Soddisfazione, ma anche preoccupazione. Perché le piste sono all’interno del Palaghiaccio che da 5 anni è inesorabilmente chiuso e non si ha notizia circa quando potrebbe riaprire. Serve un gestore che si faccia carico delle spese per le opere edili e per rimettere in moto la struttura.
Il Palaghiaccio era stato inaugurato il 24 dicembre del 1988, per 30 anni è stato protagonista del panorama turistico della montagna. In una sola estate erano state registrate 12mila presenze, per la maggior parte turisti stranieri che avevano dato lavoro ad alberghi, ristoranti e negozi. Poi, dal 2018, quindi prima della pandemia, per un mancato adeguamento alle norme di sicurezza la struttura venne chiusa e mai più riaperta. L’appello ora al Comune di Ventasso, alla Regione e all’Unione dei Comuni dell’Appennino perché si attivino tutti i passaggi formali, sia indetto un bando e si riaprano finalmente le sue porte. “Vorrei avere qualche rassicurazione sul fatto che, con una certa rapidità, si proceda a completare e ad affidare la gestione di questo edificio che rappresenta un intero territorio”, ha concluso Giovanelli.
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