NOVELLARA (Reggio Emilia) – Per 15 anni, ovvero dal 2008 al 2023, ha perseguitato la figlia maltrattandola e cercando di costringerla a sposare un cugino che la vittima non aveva mai visto prima.
La storia ricorda molto da vicino quella della giovane Saman Abbas, sia per la nazionalità dei protagonisti, pakistana, che per il teatro in cui i fatti si sono consumati: Novellara. La giovane, allora poco più che ventenne, viveva con i genitori e i fratelli nati dal secondo matrimonio del padre. Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, la vittima non poteva uscire, cercarsi un lavoro, avere contatti con il mondo esterno, proseguire gli studi. Insomma, relazionarsi con la società.
“Se non ti sposerai, farai la fine di Saman“, la frase che il padre aveva detto alla figlia per convincerla. La vicenda, seguita dai servizi sociali, ha visto i militari procedere nei confronti del padre e della madre acquisita per maltrattamenti in famiglia; il padre è anche accusato di induzione al matrimonio.
A dicembre 2023 il Gip aveva disposto per i due coniugi, di 54 e 39 anni, il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla giovane, che nel frattempo era stata collocata in una struttura protetta. A entrambi era stato applicato il braccialetto elettronico. Quindi l’iter processuale, al termine del quale, con sentenza emessa lo scorso maggio, l’uomo è stato condannato a 1 anno, 11 mesi e 10 giorni di reclusione. La sentenza è divenuta esecutiva nei giorni scorsi: i carabinieri l’hanno rintracciato nella sua abitazione e portato in carcere.














