REGGIO EMILIA – L’industria manifatturiera reggiana, come quella italiana in genere, è a un passo dal punto di non ritorno. Gli allarmi si sono sprecati in questi mesi e forse qualcuno li ha sottovalutati, ma ora sta accadendo ciò che fino a qualche tempo fa non era neppure immaginabile. Molte delle società fornitrici di gas ed energia elettrica spuntate come funghi con la liberalizzazione del mercato si stanno dileguando. In via Toschi sono preoccupatissimi. Unindustria rappresenta circa 350 aziende. Attraverso il Consorzio Renergy opera come gruppo d’acquisto sui mercati dell’energia per conto delle imprese, in modo da ottenere condizioni migliori. “Quotidianamente – spiega la presidente di Unindustria Roberta Anceschi – riceviamo notizie di fornitori che si ritirano dal mercato lasciando le imprese senza contratto“.
In sostanza, alla scadenza dei contratti stipulati i fornitori non sottopongono ai clienti una offerta di rinnovo. La fornitura continua, ma a condizioni più onerose, definite dall’autorità di regolazione. I problemi, secondo Unindustria, non arrivano solo da fornitori poco noti, con sede in altre zone del paese: “La stessa Iren – dice la presidente Anceschi – è in forte difficoltà nel proseguire le forniture delle attività economiche della nostra provincia”.
Molte aziende associate a Unindustria che sono clienti di Iren non hanno ricevuto l’offerta di rinnovo dei contratti in scadenza. Iren non produce il gas, ma lo acquista sul mercato, sia per venderlo ai clienti finali, sia per far funzionare i propri impianti. La mancata presentazione delle offerte può dunque essere letta come una carenza di disponibilità della materia prima.
I prezzi all’ingrosso del gas sfiorano ormai i 300 euro/MWh. La media degli ultimi 5 anni è di poco superiore ai 20 euro. “Con questi prezzi – allargano le braccia in via Toschi – non c’è scampo. E’ impossibile trasferire questi aumenti sui prezzi di vendita. Ci incamminiamo sulla strada della recessione; imprese e cittadini dovranno fare fronte a una spesa insostenibile”.
La corsa dei prezzi si è già ampiamente mangiata gli interventi messi in campo dal Governo: l’azzeramento degli oneri di sistema, l’abbassamento dell’Iva e il credito di imposta. Per Unindustria “non c’è tempo per attendere la formazione del nuovo Governo, servono misure immediate e incisive”.
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