REGGIO EMILIA – Lo scorso febbraio cinque uomini, di nazionalità nigeriana, sono stati condannati in primo grado per associazione a delinquere di stampo mafioso dal tribunale di Bologna, su richiesta della Dda. Condanne che sono arrivate a seguito di una indagine condatta dalla Squadra Mobile della Questura reggiana che aveva portato nel marzo 2022 a dieci arresti. Quell’inchiesta aveva fatto emergere l’attività di un clan malavitoso nigeriano denominato Supreme Vikings Confraternitu, specializzato nello spaccio di stupefacenti.
E’ proprio l’esistenza della mafia nigeriana in Emilia Romagna e nel territorio reggiano ad essere sottolineata dalla relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia, presentata al Parlamento e riferita al 1° semestre 2022.
“Le organizzazioni criminali straniere in Emilia Romagna continuano a presentarsi prevalentemente interessate al traffico di stupefacenti, tentando di occupare spazi sempre maggiori rispetto alle altre compagini italiane”, si legge nel documento in cui viene espressamente citata l’indagine reggiana.
Secondo la Dia “il quadro criminale in Emilia Romagna, conferma il consolidarsi della strategia di infiltrazione nell’economia legale e nei gangli della Pubblica Amministrazione da parte delle organizzazione mafiose”.
Per quanto riguarda il reggiano vengono rimarcate le operazioni messe a segno contro i sodalizi ‘ndranghetisti e in particolare i sequestri operati a danno del clan Grande Aracri.
Reggio Emilia 'ndrangheta Dia direzione investigativa antimafia mafia nigeriana