REGGIO EMILIA – E’ dall’Epifania che non si verificano perturbazioni. Né pioggia né neve, utili a pulire l’aria. Di conseguenza, è dal 9 gennaio che la centralina Arpae in città, in viale Timavo, registra valori sopra i 50 microgrammi per metro cubo per quanto riguarda le concentrazioni di polveri sottili. Il dato più alto c’è stato il 13 gennaio: 74 microgrammi. Storicamente, gennaio e febbraio, sono i mesi durante i quali si registra il picco di inquinamento, nel comune capoluogo e in pianura. L’accumulo delle sostanze nocive è favorito dall’anticiclone che continua a garantire condizioni stabili del tempo. Al peggioramento della qualità dell’aria si accompagna la presenza della nebbia.
Da giovedì è previsto un indebolimento dell’alta pressione. Dal nord Europa è in arrivo una perturbazione che porterà nubi e precipitazioni.
Nel frattempo restano confermate in tutta la regione le misure emergenziali previste dal piano antismog. Fino a mercoledì, giorno della prossima rilevazione, stop ai diesel Euro 4, oltre ai veicoli più inquinanti, e all’utilizzo di impianti di riscaldamento a biomasse fino a tre stelle. Sarà anche necessario abbassare la temperatura media negli edifici.