VILLA MINOZZO (Reggio Emilia) – Ricorre oggi l’80° anniversario della strage nazifascista di Cervarolo, in cui vennero ammazzate 24 persone. Se n’è parlato nei giorni scorsi a Buongiorno Reggio.
“Volevano colpire i civili, gli uomini, per dire loro guardate cosa succede se aiutate i partigiani”, le parole di Massimo Storchi, storico. Gli storici le hanno definite “stragi preventive”, di avvertimento alla popolazione che aiutava le formazioni partigiane. La strage nazifascista di Cervarolo fu una delle più cruente. Il 20 marzo del 1944 i soldati nazisti ammazzarono 24 uomini, tra cui il parroco, don Giovanni Battista Pigozzi, dopo averli radunati in un’aia. Il più giovane aveva 17 anni, il più anziano 82. In tre riuscirono a sopravvivere miracolosamente alla fucilazione, fingendosi morti.
“Il paese non fu più lo stesso, sterminato negli affetti, decimato un intero paese e chi restò fece la fame”, ha ricordato il sindaco di Villa Minozzo, Elio Ivo Sassi. Alle sue parole si aggiungono quelle di Andrea Fontana, vice presidente dell’Anpi di Francoforte che perse il bisnonno. “Il ricordo è lontano, resto a quello che mi raccontava mio nonno che fino alla sua morte ha sempre voluto essere in prima fila alle commemorazioni”.
Proprio a Francoforte, nei giorni scorsi, è stata organizzata una commemorazione con il violino di Cervarolo. Nel borgo reggiano, invece, l’annuale rievocazione si terrà domenica 24 marzo. Sull’aia alle 10.15 verrà celebrata la messa e sarà deposta una corona di fiori. Il tribunale militare di Verona ha condannato i responsabili, ma i risarcimenti ancora non ci sono. Lo spiraglio si era aperto nel 2022, quando è stato istituito un apposito fondo legato a risorse del Pnrr. Ma l’avvocatura dello Stato ha fatto appello. “Siamo in attesa di capire cosa farà questo Governo, l’avvocatura dello Stato, noi abbiamo tutte le carte in mano per ottenerli”, ha detto Italo Rovali, legale dei famigliari delle vittime.
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