REGGIO EMILIA – La legittimità delle procedure di selezione dei dirigenti comunali finisce di nuovo sotto la lente d’ingrandimento del Movimento 5 Stelle reggiano, che torna sulla questione dopo la conclusione della procedura relativa al coordinatore dell’area “pianificazione e progetti speciali”, colloquio attitudinale superato soltanto (con 64/settantesimi) dall’architetto Massimo Magnani che da tre mandati amministrativi aveva già ricoperto questo incarico.
Sulla questione è tornata la consigliera Paola Soragni che, in modo provocatorio, nel suo studio, ha aperto la busta su cui aveva scritto i nomi dei dirigenti che aveva previsto sarebbero stati scelti e nell’elenco compare quello dell’architetto. Ma, coup de teatre a parte, la pentastellata ce l’ha con la clausola del bando di concorso che assegna 20 punti su 30 a chi possiede esperienze qualificate di lavoro inerenti alla posizione ricercata da almeno 15 anni. “Se in un bando metti una clausola come questa – le sue parole – è evidente che il campo si restringe e che le altre persone che hanno partecipato vengono tagliate fuori”.
Entro l’1 febbraio i dirigenti dovrebbero essere scelti tramite la procedura “comparativa”, che non piace ai grillini. La Soragni sostiene infatti che l’articolo 110 del testo unico degli enti locali obblighi al concorso pubblico, ma ci sono casi speciali in cui si può procedere col colloquio attitudinale. “Chiediamo massima trasparenza e, come dice l’ articolo n. 110 del testo unico degli enti locali, devono essere fatti i concorsi”.
Sull’argomento il Comune ha inviato un comunicato in cui precisa che “contrariamente a quanto apparso sui media in questi ultimi giorni e sostenuto oggi, nelle varie fasi-delibera, bando di selezione e attività di selezione dei candidati da parte dell’apposita commissione:
1) si sono tenuti pienamente in conto le indicazioni di legge e i rilievi mossi dal ministero dell’Economia e della Finanza (Mef), che – si sottolinea – non riguardano le selezioni attualmente in corso, bensì procedure selettive avvenute in anni trascorsi. Il percorso selettivo per ciascuna delle figure di coordinamento d’Area è robusto e trasparente, è stato messo a punto con il segretario generale, responsabile della trasparenza e dell’anticorruzione. Si ricorda che le commissioni delle attuali selezioni – oltre che dal direttore generale e dal segretario generale del Comune – sono composte da esperti, compresi fra questi segretari generali e direttori generali di altre città.
2) Non risponde al vero che si sia limitato l’accesso alle selezioni. Al contrario, per la prima volta anche per i coordinatori di Area si sono applicati i criteri minimi previsti dalla legge nazionale, al fine di consentire la più ampia partecipazione possibile.
3) Sia il bando sia la delibera di giunta prevedono una durata contrattuale di tre anni rinnovabili di due anni. Quindi non si tratta di contratti quinquennali.
4) L’utilizzo dell’istituto dell’articolo 110 (dirigenza a contratto a tempo determinato) sta avvenendo nel pieno rispetto dei parametri di legge.
5) L’esperienza è sicuramente uno degli elementi principali di valutazione al fine di selezionare figure dirigenziali chiamate a ruoli di pianificazione strategica, progettazione, gestione di progetti assai rilevanti anche sul piano economico e coordinamento di centinaia di dipendenti, in un Comune capoluogo di provincia, che amministra una città di oltre 172.000 abitanti.
6) Si conferma che concorsi per dirigenti a tempo indeterminato saranno indetti dal Comune di Reggio Emilia nel corso dell’anno.
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