REGGIO EMILIA – Per quasi un anno, dal 14 marzo 2022, dai due episodi ai danni delle sedi di Cgil e Cisl, gli uomini e le donne della Digos diretti da Lucio Di Cicco, della polizia postale e della sezione operativa, coordinati dalla procura diretta da Calogero Paci, hanno passato le notti appostati, hanno visionato filmati su filmati, hanno pedinato e osservato, hanno preso in esame le chat. La svolta lo scorso ottobre, l’ultimo dei 12 episodi contestati ai 5 denunciati: tre persone vennero colte in flagranza di reato mentre deturpavano con scritte no vax le vetrate delle pensiline degli autobus di Seta all’ex caserma Zucchi.
Un lavoro che il questore di Reggio Giuseppe Ferrari definisce tenace e scrupoloso e i cui risultati finora permetteranno, molto probabilmente, di allargare il cerchio degli indagati.
Nelle abitazioni, nelle auto e nei luoghi di lavoro dei denunciati per danneggiamento aggravato – una casalinga e il dipendente di un’azienda agricola, un insegnante e un dipendente della pubblica amministrazione e poi un cittadino di Como dipendente di una ditta privata – c’erano radio trasmittenti e parrucche, indumenti scuri macchiati di vernice rossa e altri con il simbolo ViVi che veniva vergato su edifici sede di enti istituzionali e pubblici o sui muri delle scuole. Sono 31, in tutto, gli episodi di questo tipo avvenuti nella nostra provincia.
Leggi e guarda anche
Reggio Emilia questore reggio emilia Giuseppe Ferrari questore Ferrari scritte no vax denunciati no vaxImbrattamenti a Reggio Emilia e provincia: denunciati 5 no vax. FOTO & VIDEO










