REGGIO EMILIA – Nei giorni a cavallo di ferragosto gran parte delle aziende della provincia è chiusa per ferie, molti cantieri sono fermi. Ma ci sono lavoratori che non vanno in vacanza: sono quelli del settore agricolo. Gli animali nelle stalle hanno bisogno di essere nutriti, i campi coltivati hanno bisogno di cure ogni giorno. Un’ordinanza della Regione però, entrata in vigore lo scorso 29 luglio, tutela i lavoratori del settore agricolo e florovivaistico (insieme a quelli dell’edilizia) dai rischi legati alle alte temperature: dalle 12.30 alle 16 non si deve lavorare. “Innanzitutto è una ordinanza di buon senso, la tutela della salute e della sicurezza in quesi settori non è scontata” – ha dichiarato Lisa Panciroli, funzionaria Flai Cgil.
La Flai Cgil segue in provincia di Reggio circa 640 aziende agricole e florivivaistiche, di cui 9 grandi stalle sociali. “La nostra provincia segue la filiera del Parmigiano Reggiano, quindi gran parte dei lavoratori è impegnata nelle stalle, dove si lavora le prime ore del mattino”. Fa parte del settore anche chi lavora negli agriturismi: anche per loro non è periodo di ferie. “Anche in questo caso chi raccoglie prodotti a km zero li deve portare in tavola quindi lo fa alla mattina presto, poi gli agriturismi sono locali climatizzati”.
Per pere e uva la raccolta inizierà tra qualche settimana, quando le temperature si spera siano calate.
“Nella Bassa abbiamo la raccolta di angurie e meloni, ma anche qui si lavora presto per rifornire i banchi del mercato – ha concluso Lisa Panciroli – Nelle ortive e nei vivai non abbiamo ricevuto segnalazioni di sofferenze, quindi nel nostro territorio la situazione generale dei lavoratori agricoli è sotto controllo”.