REGGIO EMILIA – Passano gli anni ma Nico Facciolo resta un idolo indicusso della tifoseria granata: 179 presenze in sei stagioni con la Reggiana, la promozione dalla C alla B con Pippo Marchioro e lo storico derby con Modena del 20 aprile 1986 quando parò ben due rigori ai canarini. “Sentire questi attestati di stima e affetto nei miei confronti significa che ho lasciato qualcosa di positivo e mi fa immensamente piacere”.
Come era il rapporto con l’allenatore Pippo Marchioro? “Ci metteva poco a diventare irascibile. Ad Ancona per esempio, come racconto nel mio libro, scoppiò una lieta per una incompresione. Poi in settimana ci chiarimmo”.
I sei anni con la Reggiana furono inframmezzati dalla parentesi all’Arezzo. Perchè andò in Toscana? “Avrei dovuto andare al Napoli, poi saltò tutto perché Previdi sparò una cifra molto alta all’inizio. Il Napoli aveva appena vinto lo scudetto e prese altri giocatori, come Careca. A fine mercato non c’erano più soldi”.
Non può mancare un commento sul suo erede attuale tra i pali granata: Francesco Bardi. “Per la categoria è un lusso questo portiere. Si sta confermando su ottimi livelli”
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