REGGIO EMILIA – Un momento di riflessione sui rapporti tra calcio e potere. La Sala degli Specchi del Ridotto del teatro Valli si è riempita per l’incontro aperto al pubblico con Neri Marcorè e i protagonisti dello spettacolo “tango del calcio di rigore”, andato in scena nelle serate di martedì e mercoledì al Municipale. Sullo sfondo la rappresentazione teatrale, nella quale si è trattato di quanto il mondo del pallone sia legato alle vicende della politica nel continente Sudamericano.
“Nello spettacolo parliamo anche di tante dittature, come quella argentina – ha detto a Tg Reggio Marcorè – che sfruttò proprio il Mondiale del ’78 per mostrare i muscoli al mondo, mentre poi segretamente commetteva orrori indicibili”.
Uno spettacolo che prende il via proprio dai campionati del mondo in Argentina, per poi spostarsi a trattare del gol segnato da Francisco Valdes nel 1973, costretto dai militari di Pinochet a segnare un gol a porta vuota e senza avversari nella “partita” contro l’Unione Sovietica. Oppure, la “guerra del fùtbol” tra San Salvador e Honduras scoppiata proprio a seguito di una partita di calcio. Spazio anche per qualche sorriso, con storie di episodi calcistici che hanno come protagonisti personaggi fantasiosi.
Di questo e altro si è dibattuto dall’incontro pubblico, con la possibilità per i reggiani di scambiare una chiacchierata e un autografo con i protagonisti dello spettacolo. Neri Marcorè, che ha ricevuto in dono una maglia della Reggiana dai rappresentanti del club presenti, non ha nascosto la soddisfazione di tornare nella nostra città. “Il Valli è uno dei teatri più belli d’Italia e il pubblico è maturo e generoso”.
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