GUASTALLA (Reggio Emilia) – “La collaborazione tra i nostri uffici anagrafe e la polizia giudiziaria ha consentito di portare alla luce questa situazione”. Esprime soddisfazione Camilla Verona, sindaco di Guastalla e attuale presidente dell’unione dei Comuni della Bassa Reggiana per il lavoro svolto dalla polizia locale, guidata dal comandante Carlo Alberto Romandini che ha portato alla luce il caso della possibile compravendita di un bambino appena nato, all’inizio dello scorso anno. Sono stati iscritti nel registro degli indagati la madre e il padre biologici e la donna a cui il piccolo sarebbe stato venduto. Al momento del parto, all’ospedale Maggiore di Parma, la mamma si presentata con il nome dell’altra. E’ emersa però una incongruenza nella banca dati anagrafica: il piccolo risultava contemporaneamente residente in due comuni, uno in provincia di Reggio Emilia e l’altro nel parmense.
“Questa collaborazione tra la polizia locale e le anagrafi dei comuni, è assidua e costante, presuppone anche una formazione puntuale per andare ad individuare le lacune che ci possono essere in relazione ai documenti che i nostri operatori visionano”, sottolinea ancora Verona.
I due nuclei familiari si sono trasferiti in Germania subito dopo la nascita del bambino. La procura di Reggio, tramite l’interpol, ha avviato i contatti con le autorità tedesche. Non si esclude che siano loro a procedere con il percorso giudiziario. “Anche questa vicenda dimostra che il lavoro delle forze dell’ordine locali per scoprire e combattere ogni forma di illegalità funziona – conclude la presidente dell’Unione -. Niente viene trascurato”.
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