TRAVERSETOLO (Parma) – E’ arrivata in tribunale a Parma accompagnata dal suo avvocato, il legale reggiano Nicola Tria. Jeans scuri, camicia bianca, maglioncino scuro sulle spalle, occhiali da sole, un foglio a coprirle il viso davanti a telecamere e fotografi presenti in massa.
Di fronte al giudice per le indagini preliminari, Chiara Petrolini, la 21enne accusata di omicidio premeditato e soppressione di cadavere, in relazione al ritrovamento dei due neonati morti nel giardino della sua casa a Vignale di Traversetolo, è rimasta in silenzio avvalendosi della facoltà di non rispondere. Una scelta che l’avvocato ha così spiegato: “Una scelta tecnica diciamo, è ovvio che questo non significa, e mi preme chiarirlo, che in un altro momento non possa rendere dichiarazioni o sottoporsi a interrogatorio. Così come ha fatto anche, come vi è stato raccontato, in due circostanze in precedenza: una volta presentandosi spontaneamente, una volta essendo interrogata”.
L’avvocato Tria ha anche rivolto un appello ai media da parte dei famiglia di Chiara: “La famiglia tutta chiede che si rispetti in qualche modo la riservatezza di ciascuno dei suoi componenti, la sofferenza che questa vicenda ha causato e sta causando e che si rispetti anche il legittimo silenzio che hanno scelto di mantenere in questa vicenda. Una vicenda tragica da qualunque punto di vista la si voglia guardare e anche particolarmente complessa, io credo”.
La giovane è rimasta in tribunale una quarantina di minuti per poi fare ritorno nell’abitazione a Parma in cui è stata posta agli arresti domiciliari. La procura nei prossimi giorni potrebbe tornare a chiedere il carcere.
Parma Traversetolo Chiara Petrolini neonati uccisi vignaleA Il Graffio il caso di Vignale e il tema della sicurezza in città