REGGIO EMILIA – Sono 2839 i profughi ucraini arrivati nella nostra provincia. Lo dicono i dati diffusi dalla Regione. Per la quasi totalità si tratta di donne e di bambini, 253 le persone entrate nella rete dei Centri di accoglienza straordinaria. Sono oltre 1200 i minori. Al tavolo che si è svolto in Prefettura e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell’assessore regionale alla protezione civile Irene Priolo, si è affrontato soprattutto il tema del loro inserimento scolastico.
Ad oggi sono 74 i bambini e i ragazzi che sono stati accolti nelle varie classi dalle scuole elementari sino alle superiori. Altrettanti, circa una settantina, quelli per i quali famigliari o genitori hanno contattato le strutture per avere informazioni per un futuro inserimento. I dati, aggiornati, sono forniti dall’ufficio scolastico provinciale e dal Dirigente, Paolo Bernardi che raggiunto telefonicamente da Tg Reggio, spiega come al momento non si siano registrate particolari criticità anche se la situazione è in continua evoluzione.
Il sistema della scuola assieme agli enti locali, si sta attrezzando come sempre nei casi di bambini stranieri che devono essere inseriti in aula. Il Provveditore punta l’attenzione piuttosto su quanti invece restano ancora da intercettare. Sarebbero oltre mille i minori che si trovano nel reggiano ma non frequentano la scuola. C’è anche da considerare che per accedere ad esempio alla scuola dell’infanzia è obbligatoria una serie di vaccinazioni pediatriche in assenza delle quali non è possibile l’iscrizione.
E’ probabile inoltre che le famiglie abbiano la speranza di rientrare al più presto in Ucraina. Uno degli impegni assunti dal Tavolo è anche di mettere a disposizione delle aule con computer e connessione per riunire i minori che ancora oggi continuano l’apprendimento a distanza con insegnanti e professori ucraini impegnati ogni giorni a dare lezione ai propri alunni, emigrati in tutta Europa.
Reggio Emilia emergenza profughi Paolo Bernardi guerra in ucraina studenti stranieri










