REGGIO EMILIA – Richieste di aiuto telefoniche raddoppiate: 365 in regione nel periodo marzo-giugno 2019, sono state 804 nello stesso trimestre di quest’anno. Aumentato anche il numero dei primi contatti con i centri antiviolenza, quelli in emergenza: 683 contro i 289 dell’anno scorso. Di contro, è crollato il numero delle successive chiamate ed è crollato il dato di chi ha intrapreso un percorso di fuoriuscita definitiva dalla situazione di violenza.
Da anni questa percentuale non scendeva, ci hanno pensato pandemia e lockdown. I numeri del rapporto dell’Osservatorio regionale contro la violenza di genere messo a punto in occasione del 25 novembre mette nero su bianco l’effetto isolamento sul fenomeno gravissimo e vigliacco dei maltrattamenti sulle donne. Da una parte la tensione che ha esacerbato, aumentandoli ancora, i casi di violenza tra le mura domestiche; in parallelo, la difficoltà delle donne a denunciare e a mettersi velocemente in contatto con servizi sociali o avvocati. Gli accessi ai centri antiviolenza, 21 in regione di cui uno a Reggio Emilia, sono passati da 2.497 a 2.134. E’ la fascia d’età tra i 35 e i 44 anni la più rappresentata in negativo tra chi viene soccorsa per violenze. Tra queste, il 25% ha alle spalle almeno un accesso al pronto soccorso.
Domani alle 10, in diretta streaming dalla web tv della Camera dei deputati, la vicepresidente, la reggiana Maria Edera Spadoni, presenterà un video racconto contro la violenza di genere. Fino alla fine del mese, i clienti di Coop Alleanza 3.0 potranno sostenere la campagna solidale che aiuta il lavoro dei centri antiviolenza: a Nondasola verrà devoluto l’1% sugli acquisti dei prodotti Coop, in particolare della linea Solidal. Iniziative online sulle pagine Facebook dei Comuni di Quattro Castella, Albinea, Scandiano e Reggio Emilia, che trasmetterà il docufilm “E’ successo una volta” promosso da Officina Educativa.
Reggio Emilia violenza in famiglia donne picchiate femminicidio giornata mondiale contro la violenza sulle donne lockdown