REGGIO EMILIA – Il titolo è preso dall’incipit della celebre canzone firmata da Fausto Amodei. Una ballata che ben presto divenne colonna sonora di cortei contro il nuovo fascismo. I compagni sono Ovidio Franchi, Afro Tondelli, Marino Serri, Emilio Reverberi e Lauro Farioli, caduti sotto i colpi della polizia durante una manifestazione di protesta contro il governo Tambroni, sostenuto dal Movimento Sociale italiano.
Ai morti di Reggio Emilia è dedicata la mostra allestita negli Orti di Santa Chiara, che corrispondono al giardino dello Spazio Gerra, palazzo luogo di esposizioni e iniziative culturali. A cielo aperto è stato allestito un percorso che si snoda suddiviso in trenta immagini, ma non solo. Oltre alle fotografie, le giornate del luglio 1960 sono state ricostruite con documenti originali, alcuni fruibili sotto forma di audio.
L’iniziativa si deve alla Camera del Lavoro, realizzata in collaborazione con Spazio Gerra e Comune. Sempre accessibile, l’ingresso è libero e si entra da viale Allegri, la mostra resterà visitabile fino al 31 ottobre.
Cinque i nuclei tematici che sono stati scelti per raccontare gli avvenimenti del luglio di 63 anni fa. Quello della piazza, col raduno della folla degli scioperanti e l’avvio della manifestazione, seguito dagli scontri e le uccisioni dei cinque lavoratori, per passare i momenti del cordoglio e della solidarietà, evidenziati dalle centinaia di telegrammi e lettere arrivati da tutt’Italia fino alle foto dell’immenso corteo funebre che attraversa la città il 9 luglio.
Reggio Emilia Martiri del 7 Luglio 7 luglio 1960 Governo Tambroni









