REGGIO EMILIA – Il bilancio 2023 della Fondazione Manodori si chiude con un avanzo di 3 milioni e mezzo di euro e il risultato della gestione finanziaria è superiore ai 6 milioni e mezzo, in aumento rispetto al 2022.
Sono numeri che derivano in buona misura dai ricavi stabili e dalla ripresa della distribuzione dei dividendi sospesa dalla Bce nel 2020 in occasione della pandemia. Sono questi i dati salienti di un esercizio dal quale emerge che la Fondazione ha erogato al territorio reggiano quasi 3 milioni di euro per progetti legati al welfare, al contrasto della povertà educativa e alla promozione dello sviluppo digitale.
Soddisfatto il presidente Leonello Guidetti, che parla di esito positivo e trend di crescita. La curva ascendente è stata favorita anche da un sistema di monitoraggio del portafoglio che ha permesso di consolidare il processo di diversificazione iniziato nel 2018 e oggi incrementato dalle performance dei mercati azionari. E’ tutto questo che ha consentito alla Fondazione di erogare contributi per il sostegno ai bisogni più urgenti e a nuovi progetti di inclusione sociale.
Con un attivo di 176 milioni, la Manodori, che continuerà ad investire anche in soggetti reggiani come Iren, Ifoa, Crpa e Studio Alfa, è fiduciosa anche per il 2024 di distribuire risorse al territorio in linea con quanto previsto nel piano pluriennale stilato nell’ottobre dell’anno scorso. A breve sarà presentato un bando che sosterrà idee a favore di preadolescenti e adolescenti. Sostegni verranno dati ala cultura, alla formazione e all’educazione tecnologica mentre Palazzo da Mosto continuerà ad ospitare alcune classi nell’ambito del progetto del Comune “scuola diffusa”.
Reggio Emilia Fondazione Manodori