REGGIO EMILIA – L’ufficio immigrazione della questura reggiana ha rilasciato lo scorso anno 20.602 permessi di soggiorno. I motivi sono molteplici, ma per la maggior parte sono stati concessi a chi aveva un contratto di lavoro subordinato (6006) o per ricongiungimento famigliare (5528). Sono 1.509 i permessi, invece, rilasciati per richiesta d’asilo, 1107 a lavoratori autonomi e, infine, 175 per il riconoscimento del diritto d’asilo o di protezione sussidiaria.
I titolari di permesso di soggiorno sono complessivamente 28.291 tra il comune capoluogo e i paesi della provincia: a Correggio 2766, Novellara 2080 e Guastalla 1930. Per la maggior parte si tratta di cittadini provenienti da Marocco, Cina, Nigeria, India, Ucraina, Albania e Pakistan.
Non sono mancati, però, i decreti di rifiuto e di revoca dei permessi. Sono in tutto 341 i casi in cui è stata rifiutata la richiesta o considerata irricevibile: tra le cause, la mancanza dei requisiti stabiliti dal testo unico dell’immigrazione, ma anche i falsi domicili e le false convivenze scoperte dai controlli effettuati dalla polizia.
In 64 casi il questore ha dovuto revocare un soggiorno precedentemente concesso, soprattutto per la lunga assenza del titolare dall’Italia. I casi di revoca hanno interessato anche soggetti considerati pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica, autori di gravi reati contro la persona o contro il patrimonio. L’ufficio Immigrazione ha inoltre organizzato 27 rimpatri verso Albania, Tunisia e Marocco e ha eseguito 35 accompagnamenti ai centri di permanenza per rimpatri nazionali. Per queste attività sono stati impiegati, nel 2019, 264 uomini della questura di Reggio Emilia ma sono stati anche richiesti rinforzi al ministero, per un totale oltre mille uomini.
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