REGGIO EMILIA – Il direttore degli ospedali reggiani Giorgio Mazzi, pochi giorni fa, a Tg Reggio aveva annunciato che l’Ausl ha avviato il percorso di smantellamento dei posti destinati ai pazienti che possono essere ricoverati a causa del Coronavirus.
Sono 74 pazienti Covid ricoverati, su un totale di 266 posti letto che negli ospedali reggiani sono ancora destinati a persone che possono manifestare i sintomi più gravi del Coronavirus. La graduale riconversione delle strutture ospedaliere finora ha portato a ridurre di due terzi i posti letti che l’Ausl aveva riservato ai ricoveri legati all’epidemia.
Dall’inizio dell’emergenza si è arrivati infatti a un massimo di 733 posti letto Covid, praticamente la metà di tutti quelli in dotazione al Santa Maria Nuova e nei cinque padiglioni periferici. L’imponente riorganizzazione ha previsto l’utilizzo di spazi che ora possono tornare alla loro destinazione originale.
All’ospedale cittadino è stata chiusa l’alta intensità medica della Medicina interna oltre alla Rianimazione nella Gastroenterologia del Core. Torna a essere completamente no-Covid la geriatria, dove erano stati ricavati 40 posti letto, così come la medicina cardiovascolare, con i suoi 83 posti. In Pneumologia, reparto centrale per la cura della malattia, i posti letto Covid attualmente sono un quarto rispetto a quelli che si contavano nei giorni più critici, 8 su 32. Con la dimissione dell’ultimo paziente, è stato chiuso lo spazio nella Lungodegenza della casa di cura privata Villa Verde: 45 posti allestiti in collaborazione con Ausl.
Anche Guastalla, utilizzato interamente come ospedale Covid, sta tornando alla normalità: su 212 posti letto, ben 183 sono tornati alla loro destinazione e solo 29 sono Covid, uno dei quali è di Rianimazione. Anche il “Magati” di Scandiano aveva un reparto per pazienti affetti da Coronavirus, che da 86 posti è sceso a 65.
La graduale riconversione delle strutture ospedaliere dipenderà dall’andamento della curva dei contagi. Se i dati continueranno a essere confortanti si andrà avanti: i prossimi posti che saranno smantellati saranno i 17 dell’Ortopedia del Santa Maria Nuova, per poi concentrarsi sui 18 del Sant’Anna di Castelnovo Monti, dove da giorni non si registrano ricoverati. A giugno si punta a riaprire l’ospedale di Montecchio.
Anche se l’Ausl ha ricominciato a recuperare le visite programmate, il vero e proprio ritorno alla normalità è ancora molto lontano. Nei prossimi sei mesi, l’azienda cercherà di mantenere un serbatoio di almeno 120 posti letto Covid, in modo da essere pronta di fronte a un eventuale seconda ondata del virus.
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