REGGIO EMILIA – Più tradizionali, con le automazioni o dalle forme bizzarre: i presepi hanno assunto oggigiorno mille sfaccettature diverse, rendendo ogni installazione unica. Una tradizione ancora molto radicata nella nostra società, quella di rappresentare nelle abitazioni o negli spazi pubblici scene della Natività. In vista dell’arrivo di Natale, nelle scorse settimane le nostre troupe sono andate alla scoperta dei presepi nella provincia.
Quella che colpisce di più è la collezione di Maria Paola Sabbadini, un vero tesoro nascosto in uno dei palazzi del centro storico in via Emilia San Pietro. La vera sorpresa è l’installazione permanente, composta da tre presepi: uno dal meridione con le figure in movimento, un presepe in terracotta dipinta a mano e il presepe napoletano del Settecento, opera del presepista Pellegrino De Risi che vi ha dedicato un anno di lavoro. Un angolo della casa davvero meraviglioso, che trasmette la magia di Natale tutto l’anno.
Tra i presepi pubblici, fino al 6 gennaio è accessibile la mostra dei presepi di Castelnuovo Sotto, allestita presso la Chiesa della Beata Vergine della Misericordia. Opere di artigiani e artisti provenienti non solo dalla provincia ma anche da varie parti del mondo, per permetterci di ammirare diverse tecniche e stili di realizzazione.
Con una storia di ben 40 anni, il Presepio di Lentigione a Brescello stupisce i grandi e i bambini con gli effetti speciali del presepe centrale: un’installazione di 70 mq, con le statuine in movimento, l’alternarsi del giorno e della notte e i cambiamenti atmosferici. La mostra contiene altre 5 scene della vita di Gesù bambino e potrà essere visitata fino all’8 gennaio.
Alla mostra dei presepi di San Martino in Rio presso il Museo dell’Agricoltura della Rocca Estense, a fare da padroni sono gli artisti delle province di Reggio e Modena. In questa 17a edizione sono raccolti alcuni presepi insoliti, come il presepio nella valigia e quello che richiama la forma dei preti. Quello che spicca tra tutti è però il presepe realizzato grazie alla passione e all’ingegno dell’artista Remo Longagnani. Con un totale di 80 motorizzazioni che mettono in movimento le figure, questo presepe attira l’attenzione soprattutto dei bambini, intenti a ricercare anche i dettagli più piccoli con grande meraviglia. Questa mostra rimarrà aperta fino al 15 gennaio.
Infine, non possiamo non ricordare il presepe vivente che ha animato il centro storico di Reggio nell’ultima domenica di Avvento, trasformandolo in una piccola Betlemme. Prima davanti alla chiesa di San Prospero e poi in piazza Prampolini i figuranti hanno rappresentato alcune scene della Natività, accompagnati da musicisti e cantori che hanno intonato le melodie tipiche del Natale. Con questo presepe, intitolato “la pace si può. Cominciamola noi”, i volontari reggiani dell’organizzazione Avsi, hanno voluto creare un’occasione anche per costruire la pace.
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