REGGIO EMILIA – Settant’anni di storia e non sentirli. L’Unione Sportiva Arbor ha celebrato il 70° anniversario della sua fondazione con la tradizionale festa di fine anno. Sono stati oltre un centinaio i partecipanti al NatalArbor, ospitato dopo due anni di stop dettati dalla pandemia dal ristorante Il Faro di via Degani. Una grande cena preceduta dalla Messa celebrata nella chiesa di Santa Croce e organizzata con la finalità di raccogliere fondi con cui sostenere l’attività di Gast onlus, che consente a tanti ragazzi e ragazze con disabilità di fare pratica sportiva.

“Settant’anni di attività non pesano sulle spalle – spiega il presidente Raffaello Mazzacani – Ce li portiamo nel cuore, con tutto il ricco bagaglio di ricordi e soddisfazioni che hanno segnato la nostra storia. Penso in primis allo scudetto femminile del 1978, poi a tutte le nostre giocatrici che hanno vestito con orgoglio la maglia della nazionale di pallavolo, ma anche alla Coppa Emilia vinta nel 2014 e agli innumerevoli titoli provinciali festeggiati dalle nostre squadre giovanili. Andiamo avanti con rinnovata passione e rinnovato entusiasmo, grazie a un gruppo di dirigenti e allenatori preparati”.

Un pensiero condiviso anche dal presidente emerito Ermes Simonazzi, tra i fondatori della società nel 1952. “Eravamo nel cortile della chiesa di San Francesco, iniziammo in estate con la pallacanestro Pippo Fornaciari (già giocatore di serie A) come primo allenatore. Iniziammo a partecipare anche al campionato federale di calcio. Poi ci aprimmo alla pallavolo. La nostra era la società di tutti, in anni vivaci in cui nelle parrocchie ripartì l’attività sportiva del Dopoguerra. Nel 1960 uscimmo dalla parrocchia di San Francesco per iniziare un cammino autonomo che ci ha portato fin qui. Nel 1957 la società, nata come Aquila, assunse il nome di Arbor dopo la fusione con la Gifra, la società della gioventù francescana”.

Nel corso della serata non è mancato il tradizionale applauso per tutte le squadre, dai bimbi e dalle bimbe dei corsi di avviamento alla pallavolo fino alla serie B2, passando per Under 13, Allieve, Under 16, Under 18, II Divisione e I Divisione per un totale di quasi duecento tesserati.

La società ha istituito il premio Giulio Gioveni per ricordare lo storico dirigente sportivo scomparso nel giugno del 2021, un arborino dal cuore generoso e dalle grandi capacità organizzative, che da direttore sportivo guidò la Burro Giglio allo scudetto e fu anche presidente del Centro Sportivo Italiano di Reggio Emilia dal 2000 al 2004. Il premio è andato a Francesco Guzzi, storico collaboratore tecnico dell’Arbor da diversi anni allenatore della squadra di I Divisione, e a Paola Carri, anima preziosa dell’amministrazione e della segreteria della società. A consegnare loro il premio è stata la moglie di Gioveni, Lela Prandi.

Lela Prandi consegna a Paola Carri il premio Giulio Gioveni
Per festeggiare i 70 anni di attività la società ha anche commissionato all’artista Donatella Violi un’opera in edizione numerata e limitata: un albero della vita che intreccia sport, colore, inclusione e fiducia in un futuro ricco di gioie e soddisfazioni.













