Servizio Tg Reggio
di Margherita Grassi
REGGIO EMILIA – Tante le mostre aperte in città durante le feste, visitabili grazie anche ad aperture straordinarie.
MARGARET BOURKE WHITE – Fino a domenica 8 febbraio 2026, ai Chiostri di San Pietro, è possibile visitare la mostra “Margaret Bourke-White. L’opera 1930-1960” a cura di Monica Poggi. Attraverso circa 120 fotografie, la mostra racconta il lavoro, la vita straordinaria e l’altissima qualità degli scatti di Margaret Bourke-White, capaci di raccontare la complessa esperienza umana sulle pagine di riviste a grande diffusione, superando con determinazione barriere e confini di genere. Le trasformazioni del mondo, cuore della ricerca di Bourke-White, trovano posto sulla copertina del primo numero della leggendaria rivista Life, si leggono nei suoi iconici ritratti a Stalin e a Gandhi, nei reportage sull’industria americana, nei servizi realizzati durante la Seconda guerra mondiale in Unione Sovietica, Nord Africa, Italia e Germania, dove documenta l’entrata delle truppe statunitensi a Berlino e gli orrori dei campi di concentramento.
Costretta ad abbandonare la fotografia a causa del morbo di Parkinson, dal 1957 Bourke-White si dedicherà alla sua autobiografia, Portrait of Myself, pubblicata nel 1963. Morirà nel 1971 a causa delle complicazioni della malattia.
Donna libera e anticonformista, Bourke-White seppe imporsi in un mondo dominato dagli uomini, diventando negli anni Trenta una delle figure femminili più celebri d’America. Con uno sguardo capace di passare dall’imponenza industriale alla vulnerabilità dell’essere umano, l’artista ha saputo coniugare sensibilità artistica e coraggio civile, lasciando un segno profondo nella storia della fotografia del Novecento.
Aperta il giovedì e venerdì: 10-13 e 15-19; sabato, domenica e festivi: 10-19. Aperture straordinarie: dal 26 al 30 dicembre e dal 2 al 6 gennaio: 10-19; 1 gennaio: 15-19. Chiuso il 25 e 31 dicembre.
LA COSTRUZIONE DELLA CITTÀ MODERNA – Aperta fino a domenica 8 febbraio a Palazzo da Mosto, l’esposizione “La costruzione della città moderna: gli archivi degli architetti del ‘900 a Reggio Emilia” a cura di Giordano Gasparini e Andrea Zamboni. La mostra è dedicata ai grandi architetti che, nel corso del Novecento, hanno contribuito a costruire e trasformare la città di Reggio Emilia. Attraverso progetti, fotografie e disegni, l’esposizione ripercorre l’evoluzione urbana della città, offrendo uno sguardo approfondito sugli archivi lasciati dai principali protagonisti dell’architettura e dell’urbanistica reggiana del secolo scorso. La storia delle città rappresenta le vicende di uomini le cui aspirazioni, nel tempo, hanno costruito i luoghi che oggi abitiamo, compenetrando l’architettura con la vita degli individui e i fatti storici che si sono susseguiti. In particolare il Novecento, anche per Reggio Emilia, è il secolo che ha visto nascere la città moderna in un contesto storico in cui si sono alternate fasi politicamente ed economicamente difficili, ad altre di benessere e di affermazione dei principi democratici e di libertà.
Aperta il venerdì: 10-13 e 15-19; sabato, domenica: 10-19. Aperture straordinarie: dal 26 al 30 dicembre e dal 2 al 6 gennaio: 10-19; 1 gennaio: 15-19. Chiudo il 25 e 31 dicembre.
JARDIN PLANETAIRE – Palazzo da Mosto fino al 6 gennaio ospita anche la mostra “Nazzarena Poli Maramotti. Jardin Planétaire” a cura di Silvia Bottani. L’esposizione è viaggio nell’universo artistico di Nazzarena Poli Maramotti (Montecchio Emilia, 1987) tra tele, ceramiche, carte e objets trouvés. Il percorso espositivo propone una panoramica sul lavoro dell’artista reggiana, da sempre focalizzato sul tema del paesaggio, genere che dialoga con la storia dell’arte moderna ma che si rigenera attraverso un archivio personale fatto di fotografie, ritagli, carte e materiali visivi trasformati dal tempo. Da questa raccolta nasce una pittura che si svincola progressivamente dai legami con la figurazione per lambire l’informale, senza però abbandonarvisi del tutto. Nelle opere in mostra le pennellate dense e gestuali, i colori vibranti e un reticolato materico che rompe la bidimensionalità, restituiscono al paesaggio una nuova energia vitale. Parte integrante del processo di dissoluzione del conosciuto, per Poli Maramotti è la riflessione sul caso e sull’errore, intesi come motori fondamentali del processo creativo. L’errore diventa passaggio, trasformazione, possibilità, ogni evento assume una sua ragion d’essere, generando nuove connessioni visive e concettuali.
Aperta il venerdì: 10-13 e 15-19; sabato, domenica: 10-19. Aperture straordinarie: dal 26 al 30 dicembre e dal 2 al 6 gennaio: 10-19; 1 gennaio: 15-19. Chiudo il 25 e 31 dicembre.
NOI CON VOI – Fino al 6 gennaio 2026 è aperta presso Spazio Gerra la mostra “Noi con voi. 50 anni di amicizia tra Reggio e il Mozambico” dedicata alla relazione tra Reggio Emilia e Pemba. Lettere, documenti, poster, dischi, testimonianze, fotografie e video: oggetti del passato e immagini del futuro raccontano un’amicizia poco conosciuta ma profondamente radicata nel tessuto cittadino. Il percorso di mostra permette di scoprire dall’interno come due luoghi – Reggio Emilia e Pemba (Mozambico) – abbiano saputo creare un ponte di cooperazione, scambio e sostegno che ancora oggi caratterizza la relazione fra queste due città. Un ponte progettuale, ma anche relazionale, rappresentato simbolicamente da una finestra virtuale che si apre in mostra su in mostra su luoghi significativi della città mozambicana per connettere con un gesto concreto le due città. In mostra anche le fotografie storiche che scandirono i momenti più rilevanti di questa amicizia, come quando nel 1986 la nave di aiuti raccolti a Reggio Emilia grazie alla campagna “Noi con Voi” raggiunse Pemba, così come i più recenti reportage di Paolo Ghisu e di Tommaso Dotti che ritraggono una città in trasformazione dove la contemporaneità globalizzata si innesta su una forte e radicata identità. Una corposa sezione, curata da Chiara Torcianti, è dedicata ai materiali conservati nell’Archivio Reggio Africa di Istoreco e nell’Archivio Ganapini Soncini presso la Biblioteca Panizzi che testimoniano la lotta di liberazione mozambicana dal dominio portoghese e l’importante sostegno proferito fin dagli anni 70 da Reggio Emilia. All’interno del bookshop si possono acquistare i prodotti realizzati dalle donne dell’Associazione Levanta Mulher (Alm) di Pemba, che sostiene donne vittime di violenza di genere attraverso percorsi di formazione, e il cui ricavato sarà devoluto alla ricostruzione del Centro dell’Amicizia.
Orari di mostra: venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e
dalle 15 alle 19. Aperture straordinarie nelle festività natalizie: giovedì 25 dicembre ore 15-19; venerdì 26 dicembre ore 10-13 e 15-19; giovedì 1 gennaio ore 15-19; martedì 6 gennaio ore 10-13 e 15-19.
SOUVENIR & ROOTS – Palazzo dei Musei di Reggio Emilia ospita la mostra “Souvenir & Roots. Ricordi e radici nelle raccolte etnografiche a Reggio Emilia” che propone un viaggio attraverso oggetti che testimoniano ricordi ed esperienze di viaggio, partendo dal ‘souvenir’ nei suoi molteplici significati e nelle sue diverse funzioni nei processi sociali e culturali. II progetto espositivo, partendo dal patrimonio dei musei reggiani e avvalendosi di importanti prestiti, racconta i Souvenir di viaggio come oggetti della memoria e crocevia di relazioni. In mostra vi sono oggetti dalle Collezioni civiche e dall’ex Museo coloniale di Roma (entrate a far parte del Muciv-Museo delle Civiltà nel 2017 e in corso di ri-catalogazione) che consentono di fare il punto sui percorsi che nell’epoca delle esplorazioni e nel periodo coloniale hanno condotto questi oggetti fino a noi, di comprenderne la storia, una storia talvolta anche dolorosa, che ha segnato profondamente la cultura occidentale marcando quegli stereotipi che ancora oggi sono presenti nella società contemporanea.
Esposti anche oggetti-ricordo donati al Museo Cervi, segno tangibile dell’attaccamento ai valori della Resistenza, che testimoniano un pellegrinaggio laico alla Casa dei sette fratelli in museo. In mostra sono presenti anche oggetti donati ai soggetti che si occupano di relazioni internazionali e che costituiscono segno tangibile dei rapporti di amicizia nati e consolidati nel tempo anche nella forma del gemellaggio.
Una sezione è invece dedicata a due opere di Angelo Davoli parte della serie “Greetings”, cartoline distopiche di città italiane sospese tra passato e futuro, che forniscono, come spiega l’autore: “una riflessione sui nostri luoghi comuni, fisici e mentali… una mimesi fra il reale e l’immaginario, fra il vecchio e il nuovo… una nuova idea di città… la cartolina (oggetto ormai obsoleto), insieme ai souvenirs… rappresenta un archetipo…”.
Un focus particolare è dedicato all’abito-souvenir attraverso un percorso visivo dedicato a tessuti, abiti e accessori, nato da un progetto partecipativo che ha coinvolto otto associazioni di Reggio Emilia collegate ad altrettanti Paesi della diaspora
La mostra è aperta, con ingresso libero, fino al 28 febbraio 2026 a Palazzo dei Musei (via Spallanzani 1) il venerdì, il sabato e la domenica, dalle 10 alle 18.
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