REGGIO EMILIA – Dopo i danni provocati dall’acqua, l’incendio appiccato dalla politica. nei giorni scorsi a fare da piromane é stato il viceministro alle infrastrutture Galeazzo Bignami, bolognese, esponente di Fratelli d’Italia.
“Ad oggi ancora la Regione – le sue parole – non ha trasmesso al governo, benchè richiesto, nessun elenco degli interventi da eseguire. Ha chiesto 2,3 miliardi subito, sulla fiducia. Voi vi fidereste di Schlein e compagni? La cura del territorio colpito era competenza loro”. Prima ancora era stato il ministro per la protezione civile Nello Musmeci ad affermare che il “Governo non é un bancomat”, riscuotendo le reazioni polemiche di tanti amministratori di centrosinistra. Ecco in proposito le parole del sindaco di Scandiano Matteo Nasciuti a margine proprio di un evento di solidarietà e di raccolta fondi pro Romagna: “E’ chiaro che é il Governo centrale che deve finanziare la ricostruzione, così come ha fatto in parte la setssa Ue”.
Sulle risorse che servono per mettere in sicurezza il territorio da Nasciuti arriva anche un esempio che riguarda da vicino la provincia reggiana: “Basti pensare ai costi per il solo movimento terra che comportano gli interventi sulla frana di Baiso”. “Per il sisma del 2012 le risorse arrivarono in una settimana” ha dichiarato nelle ultime ore Stefano Bonaccini. Intanto é attesa nei prossimi giorni la nomina del commissario alla ricostruzione post alluvione con le quotazioni dello stesso Bonaccini che sembrano sempre più basse.
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