REGGIO EMILIA – La trasformazione della rete ospedaliera e la specializzazione dei diversi poli creano preoccupazioni e timori tra i cittadini. Accade anche a Scandiano, tanto più dopo che il “Magati” è diventato un ospedale Covid, con la conseguente sospensione di molte prestazioni. Ma il futuro dell’ospedale, dice il sindaco Matteo Nasciuti, ospite a Decoder, non è a rischio.
“Ne sono certo, perché mi fido di quello che ci dicono l’azienda sanitaria e la Regione e vedo quello che si sta facendo”. Nella seconda metà di maggio riaprirà il pronto soccorso: 12 ore al giorno, a causa della carenza di medici, con l’automedica operativa 24 ore su 24. Più problematica un’eventuale riapertura del punto nascite: il calo demografico e l’apertura del nuovo ospedale di Correggio hanno spinto il numero dei parti annui a meno della metà dei 500 necessari. Se si va oltre i confini del comune di Scandiano e si guarda all’intero distretto, i numeri però cambiano. “La somma dei nati nel distretto ci consentirebbe di tenere aperto, però è nella libera scelta delle madri decidere di andare a partorire a Sassuolo, a Reggio Emilia o a Modena”.
Il sindaco di Scandiano ha anche voluto mandare un segnale agli organizzatori di quelle manifestazioni fieristiche, come il Camer e l’Ornitologica, che – in assenza di alternative a Reggio – hanno deciso di trasferire gli eventi a Modena. Scandiano c’è, ha detto: “Ospitiamo fiere importanti, come quella dell’elettronica. Sono 5mila metri quadrati di capannoni più l’area esterna. Noi siamo disponibili, la nostra fiera risponde a tanti requisiti per organizzare fiere di settore come l’Ornitologica”.
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