CORREGGIO (Reggio Emilia) – Sono a Correggio le origini della Recordati, oggi casa farmaceutica con una capitalizzazione di Borsa da 8 miliardi di euro e più di 4.000 dipendenti. Giovanni Recordati, nato nel 1898, laureato in chimica e farmaceutica all’Università di Bologna, fu il creatore dell’azienda nel 1923. Veniva da una famiglia di farmacisti, arrivati a Correggio da Dosolo di Mantova a inizio Ottocento, col bisnonno Giovanni Battista, per acquistare una spezieria diventata poi farmacia col nonno Angelo e col padre Silvio. Qui i Recordati misero in commercio le prime specialità medicinali. Fu Giovanni, dopo il matrimonio con Margherita Codeluppi, da cui avrà otto figli, a creare prima un piccolo laboratorio annesso alla farmacia, con una decina di persone, e poi una vera e propria fabbrica, che negli anni Trenta aveva capannoni, uffici e laboratori di ampie dimensioni. Fu il periodo del lancio di una serie di farmaci di successo, come la Simpamina, uno stimolante di energie fisiche e mentali usato da sportivi, studenti, piloti, spesso in dosi fuori misura. La fabbrica continuava a crescere ed è indicativo della mentalità imprenditoriale dell’epoca un regolamento aziendale che vietava rapporti amorosi fra dipendenti dei due sessi o l’uso di rossetti e belletti da parte del personale femminile.
Nel dopoguerra Giovanni Recordati divenne presidente dell’Associazione industriali di Reggio. Morì il 18 giugno 1952, a soli 54 anni di età. L’anno dopo fu il figlio Arrigo a trasferire la direzione dell’azienda e i laboratori a Milano e a cominciare un’espansione all’estero, inizialmente in Messico e Brasile. Nel 1963 la scelta, dolorosa per Correggio, della chiusura delle produzioni locali, accompagnata da un’aspra vertenza sindacale. Da allora la Recordati ha puntato a traguardi sui mercati mondiali, fino all’acquisizione della maggioranza, nel 2018, da parte di un fondo britannico.
Gian Piero Del Monte
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