REGGIO EMILIA – Questo 12esimo Concorso Internazionale per Quartetto d’Archi Premio Paolo Borciani è stato colorato, pieno di energie e di musica ma non si è concluso con l’happy end che tutti desideravano. Il Primo Premio, per regolamento unico e indivisibile, non è stato assegnato dalla giuria, presieduta da Emmanuel Hondré, direttore della Philharmonie di Parigi. Eppure c’erano tutti i presupposti per festeggiare fino in fondo questo Concorso, segno di ripartenza per il teatro e per i 9 giovanissimi quartetti provenienti da tutti il mondo, che la Fondazione I Teatri con Max Mara avevano tenuto come punto fermo, anche quando la pandemia sconsigliava voli pindarici.
E’ stato un successo di pubblico, sempre numeroso, e il livello della competizione era mediamente molto alto, ma poi ieri sera, davanti al teatro esaurito e deluso, l’annuncio che, per la seconda edizione consecutiva, il primo premio non c’era. Il secondo premio è andato ex aequo ai Quartetti Balourdet e Leonkoro, il terzo premio al Quartetto Adelphi, che ha ricevuto anche il premio Under 20.
Il Premio del Pubblico è andato al Quartetto Leonkoro, mentre al Quartetto Arete è andato il Premio Speciale per la migliore esecuzione della nuova composizione per quartetto d’archi commissionata a Toshio Hosokawa e la borsa di studio offerta dalla Jeunesses Musicales Deutschland. Oggi e domani intanto Reggio e il Teatro Valli continua ad essere al centro della grande musica, con l’assemblea mondiale dei Concorsi internazionali di musica.
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