REGGIO EMILIA – Potrebbe essere agli sgoccioli il sostegno al governo Draghi da parte del Movimento 5 Stelle. In settimana è infatti atteso il voto sul decreto legge. Il terreno della crisi è rappresentato dal decreto legge “aiuti”. Il voto è atteso in settimana. “L’unico escamotage che c’è è quello di non partecipare al voto di fiducia, non dicendo ne sì ne no – le parole della senatrice Maria Laura Mantovani – Vorrebbe dire dare ancora ulteriori termini”.
L’ultimatum è quello dato dal leader del Movimento, Giuseppe Conte, a Mario Draghi. La scadenza sarebbe in realtà fissata a fine luglio, col premier chiamato a battere un colpo sui nove punti nella lista presentatagli mercoledì scorso dal suo predecessore. “Credo che Draghi non possa esimersi dal dare queste risposte – ha detto la Mantovani – sono troppo importanti per il Paese: Superbonus, reddito di cittadinanza, precariato, costo delle bollette”.
Temi, alcuni dei quali, oggetto del decreto “aiuti” sul quale in Senato si voterà la fiducia giovedì prossimo. Prima di quel giorno, una parte degli esponenti pentastellati vorrebbe che Draghi chiarisse la propria linea. A sperarci è probabilmente lo stesso Conte. Per l’ex Alessandro Di Battista sarà sempre troppo tardi. “Di Battista rappresenta solo se stesso, purtroppo non è un riferimento per le decisioni del Movimento 5 Stelle”, ha spiegato la Mantovani.
Sta di fatto che il partito fondato da Beppe Grillo necessita di una scossa per riprendere quota: “Siamo preoccupati dal grande astensionismo che è emerso. All’interno c’è una fetta di elettorato che magari aveva votato noi alle scorse politiche”, ha detto la senatrice. In bilico ci sono anche i rapporti col Partito Democratico, che si è dimostrato troppo accogliente nei confronti dello scissionista Di Maio. Tra i dem che invitano a evitare la crisi c’è Stefano Bonaccini, pronto a rompere l’alleanza. Gli ha fatto eco il governatore del Lazio Zingaretti, dipingendo Conte non più come un punto di riferimento forte per i progressisti. “Le anime interne al Pd è bene che si mettano d’accordo. Per ora ufficialmente noi ci confrontiamo con Letta”, ha aggiunto la Mantovani.
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