REGGIO EMILIA – Chiedono risposte urgenti a problemi lesivi “dei diritti fondamentali dei residenti” e sinora rimasti lettera morta. Si tratta di un gruppo di cittadini residenti in piazza Fontanesi e nelle vie limitrofe (via del Guazzatoio, via Campo Marzio, via Baruffo, ecc…) che protestano per la mancata considerazione alle loro richieste in merito alla situazione che si determina specialmente in estate nella loro zona e in particolare il disturbo della quiete pubblica, i parcheggi selvaggi, la musica nelle ore notturne, sporcizia e degrado urbano. Ora spingono sull’acceleratore “ormai indifferibile il ricorso all’autorità giudiziaria”.
In un documento, di due pagine, i cittadini del “Comitato Via del Guazzatoio” ricostruiscono la vicenda: “con raccomandate spedite in data 29 agosto 2022 al Prefetto, al Sindaco, al Questore e al Comandante della Polizia Municipale, un folto gruppo di residenti domiciliati nelle zone adiacenti Piazza Fontanesi, rappresentava alle Autorità annose problematiche derivanti dalla cosiddetta “movida”: “Immissioni rumorose – da diffusione di musica e schiamazzi – ben oltre la normale tollerabilità, in orario serale e notturno, che privano della possibilità di godere del riposo e della quiete, tanto nelle serate prefestive che infrasettimanali, con grave compromissione delle abitudini di vita quotidiana, ed altrettanto gravi lesioni dei loro diritti; “parcheggi selvaggi” con totale noncuranza di divieti e stalli che sarebbero riservati ai residenti (segnaletica a raso con strisce bianco-blu)”, oltre a sporcizia e degrado urbano.
Problematiche da anni portate all’attenzione dell’Amministrazione Comunale, senza alcun fattivo riscontro. In seguito al formale esposto, l’Amministrazione Comunale aveva convocato una rappresentanza dei cittadini firmatari; riunione che si è svolta il 15 settembre 2022 presso la residenza municipale – alla quale erano presenti il Sindaco, gli assessori Sidoli e Bonvicini , il vice comandante della polizia municipale ed un funzionario amministrativo- conclusasi con l’impegno da parte dell’Amministrazione Comunale di costituire un gruppo di lavoro per l’individuazione di soluzioni condivise.
La situazione-scrivono ancora- è la stessa descritta nell’esposto: persistono immissioni sonore, disturbo alla quiete pubblica, stalli per parcheggi riservati ai residenti puntualmente e impunemente occupati, addirittura si è palesata una inaccettabile disparità di trattamento: è notizia di pubblico dominio che in altre situazioni la Pubblica Amministrazione è intervenuta disponendo che ARPAE effettuasse accertamenti fonometrici presso gli immobili di chi ha presentato l’esposto, ordinando al gestore dell’esercizio commerciale tutta una serie di misure e di tempi entro i quali attuarle per il contenimento delle immissioni acustiche.
Nessun “tavolo di lavoro” è stato costituito; è stata presentata formale richiesta di riscontro all’esposto di fine estate, ed è stata reiterata la richiesta che vengano disposte, con urgenza, tutte le più opportune misure al fine di ripristinare l’ordine pubblico e garantire ai residenti il rispetto dei loro diritti. Il persistere delle continue violazioni di diritti fondamentali dei residenti sta rendendo ormai indifferibile il ricorso all’autorità giudiziaria.
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