REGGIO EMILIA – Alle 18 chiudono bar, ristoranti, gelaterie e qualsiasi altro locale che serve cibo e bevande al tavolo. Succede così che le distese si presentino comunque affollate fino a quell’ora. E questo a partire dalle 16 circa. Soprattutto durante il fine settimana.
La richiesta di azioni “tese a disincentivare la cosiddetta ‘movida anticipata‘” è l’oggetto di un ordine del giorno urgente presentato dal Movimento 5 Stelle di Reggio in Consiglio Comunale. Un documento che è stato approvato con con 21 voti favorevoli (Pd, M5S, Reggio è, Immagina Reggio, Più Europa) e 6 astenuti (Lega per Salvini premier, Alleanza civica), che sarà dunque discusso.
C’è il rischio “rischio che il sistema sanitario possa non essere in grado di reggere l’onda d’urto dei nuovi ricoveri con grave danno sia dei pazienti Covid positivi che necessitino di ricovero ospedaliero, ma anche dei pazienti che, per altri motivi, necessitino di ricovero urgente o in elezione”, si legge nelle premesse al documento firmato dai consiglieri Fabrizio Aguzzoli, Gianni Bertucci e Paola Soragni.
“Questi comportamenti irresponsabili da parte di una parte di persone che non comprende ancora la gravità della situazione – viene precisato -, rischiano in breve tempo di portare Reggio Emilia e non solo, in “zona arancione” con gravi e ben prevedibili danni a tutte le attività commerciali e non solo di ristorazione, che verranno chiuse, ma anche alle persone che non potranno più uscire dal proprio Comune per svolgere attività sane all’aria aperta nel tempo libero.
L’azione richiesta per contrastare il rischio di contagi secondo pentastellati dev’essere “comune con tutti i sindaci della Provincia e con la Regione Emilia-Romagna”.