REGGIO EMILIA – Nell’ex sede Aci di via Secchi, a Reggio, è stata allestita una mostra che, partendo dal delitto Matteotti del 10 giugno 1924, racconta cosa significò il Fascismo per i partiti, le organizzazioni e i singoli militanti antifascisti. Molti di loro, anche nella nostra provincia, furono costretti all’esilio, in particolare verso la Francia. Attraverso 18 bacheche espositive, la mostra propone libri, bandiere, giornali e documenti del periodo compreso tra il 1924 e il 1945.
“La mostra è molto importante perchè contiene documenti e giornali che mancano alle biblioteche italiane e sono presenti solo all’estero”, spiega il curatore Gianandrea Ferrari.
Nell’interpretazione dei curatori della mostra, il Fascismo fu una reazione alle rivendicazioni popolari del mondo operaio e contadino.
“Il percorso della mostra si snoda attraverso il Partito socialista, i movimenti come Giustizia e Libertà, la Concentrazione d’Azione Antifascista, passa attraverso la guerra di Spagna, con le grandi esperienze autogestionali degli anarchici spagnoli, e si conclude con le Brigate Matteotti”.
Seguendo il racconto delle tormentate vicende degli esuli antifascisti, salta all’occhio la quasi totale assenza di riferimenti ai pur numerosi militanti comunisti. Un’assenza che è frutto di una scelta dei promotori della mostra.
“Credo che sia un contributo unico nel suo genere perchè abbiamo preso in considerazione quelle forze che sono state abbastanza trascurate dalla storiografia”.
La mostra è visitabile il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
Una mostra su Matteotti e la persecuzione fascista nell’ex sede Aci. VIDEO
20 dicembre 2024Si intitola “Giacomo Matteotti, Resistenti e Resistenze” la mostra promossa da Istoreco, Anpi, Fai Reggiana e Cucine del Popolo in occasione del centenario dell’omicidio del parlamentare socialista per mano dei fascisti